Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Lunedì 25 Gennaio 2010
Gamec, il 27 conferenza di Gioni
Si parla della Fondazione Trussardi
Anna Cortesi amava l’arte in tutte le sue forme, senza pregiudizi e senza fare distinzioni tra arte antica, moderna e contemporanea. Ed era questa libertà che le permetteva tanto di sostenere l’attività di conservazione dei beni storici che caratterizza il FAI, quanto di appassionarsi all’arte del nostro tempo, che è invece il centro dell’attività della GAMeC.
La serie di incontri con critici, curatori, artisti e storici dell’arte internazionali, è un’ideale prosecuzione del seminario che, nel 2001, fu la prima collaborazione tra FAI e GAMeC, proprio su iniziativa di Anna Cortesi. «La macchina del tempo: metamorfosi dell’arte nei secoli. Dall’arte del passato all’arte contemporanea» si prefigge di proseguire questo progetto promovendo la conoscenza dell’arte contemporanea attraverso la consapevolezza di ciò che è stata l’arte nel passato.
L’antico sopravvive nel nuovo oppure la memoria è un fatto estraneo ai nostri tempi? In che rapporto vivono arte contemporanea e arte del passato? Come sono cambiati il pubblico, gli artisti e i musei nel corso del tempo? Dopo il primo incontro con Éric De Chassey, il 27 gennaio (ore 18) sarà il turno di Massimiliano Gioni, direttore artistico Fondazione Nicola Trussardi, Milano e curatore al New Museum, New York.
«Una casa antica per l’arte di oggi. La Fondazione Trussardi tra la riscoperta di una Milano dimenticata e nuove commissioni internazionali» saà il tema della relazione. La conferenza di Gioni analizzerà l’attività della Fondazione Trussardi che dal 2003 ha deciso di non avere un proprio spazio espositivo permanente per mostrare e promuovere l’arte contemporanea in diversi luoghi della città di Milano.
L’incontro con la produzione artistica avviene all’interno di spazi non strettamente destinati ad essa, ma che sono simboli del patrimonio storico e culturale della città. Attraverso le diverse modalità di conoscenza e di fruizione dell’arte contemporanea, la Fondazione permette di esplorare e riscoprire monumenti e luoghi appartenenti alla tradizione e alla memoria di Milano. Le commissioni internazionali si confrontano con molteplici realtà: da palazzi storici e istituzioni fino a piazze ed ex magazzini.
Il programma espositivo, che sarà approfondito durante l’incontro, si è articolato attraverso i seguenti eventi: «Short Cut» di Michael Elmgreen e Ingar Dragseet, Galleria Vittorio Emanuele, 7 maggio-4 giugno 2003; «If I had you» di Darren Almond, Palazzo della Ragione, 4–23 novembre 2003; «Untitled» di Maurizio Cattelan, Piazza XXIV Maggio, 5 maggio–6 giugno 2004; «Meechfieber» di John Bock, Stazione Centrale, 9 novembre–5 dicembre 2004; «Jet Set Lady» di Urs Fisher, Istituto dei Ciechi, 2 maggio– 1 giugno 2005; «Long Sorrow» di Henri Sala, Circolo Filologico Milanese, 15 novembre–18 dicembre 2005; «I like things» di Martin Creed, Palazzo dell’Arengario, 16 maggio–18 giugno 2006; «My Religion is Kindness. Thank you, See you in the Future» di Paola Pivi, Vecchi Magazzini di Porta Genova, 14 novembre–10 dicembre 2006; «One of Many» di Pawel Althamer, 7 maggio – 5 giugno 2007; «Altri fiori e altre domande» di Peter Fischli e David Weiss, 30 gennaio–6 marzo 2008; Tino Sehgal, Villa Reale, 11 novembre–14 dicembre 2008; Tacita Dean, Palazzo Dugnani, 12 maggio–21 giugno 2009.
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