Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Sabato 16 Gennaio 2010
Si è chiusa Bergamo Arte Fiera
Ecco le bizzarrie degli artisti
L’arte è figlia del suo tempo e dunque non c’è niente di strano se, nei padiglioni dove si raggruppano 110 gallerie d’arte, di cui ben 17 bergamasche, una spagnola e una proveniente dalla Repubblica Ceca, accanto ad un Fontana o ad un De Chirico (dai 500 mila euro al milione) è possibile ammirare una confezione di Dash (sì, il detersivo per la lavatrice) tutta bruciacchiata, roba che una sciura qualunque non esiterebbe a fiondare subito nella spazzatura. Eh no, anche quest'opera di Andrea Francolino ha una sua precisa logica sottesa, oltre che una sua ragguardevole quotazione (siamo intorno ai 1.400 euro).
Nulla si crea, tutto si ricicla. Del resto, rifiuti di ogni tipo possono (ri)sorgere a nuova, artistica vita. Basta dare un’occhiata al piccolo zoo che campeggia all’ingresso della fiera per rendersene conto. Restando in tema di spazzatura, Riccardo Bonfadini della Mazzoleni Art Gallery di Alzano Lombardo ha resinato, con una particolare reazione chimica, ben 800 sacchetti della spesa per realizzare un’opera di 3 metri per 2.
A proposito di materiali. Tutto, ma proprio tutto, fa arte. Non solo le biglie, ma anche le puntine da disegno, il silicone, il vetro soffiato, le lamiere, gli imballi di cartone, il filo, le pietre o interi stampi della lamiera con cui si assemblano i computer. Oggetti di vita quotidiana balzano agli onori dell’arte; la moka rosa gigante corredata da tazzina e piattino (gigante) in ceramica, di Giorgio Laveri non mancherà di impressionare. Esattamente come le tavole di Daniel Spoerri: sotto un cubo di plexiglass l’artista rumeno cristallizza resti di pranzi e cene. Un’opera del genere può arrivare anche a 40 mila euro.
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