Cultura e Spettacoli / Valle Seriana
Lunedì 10 Marzo 2008
Piergiorgio Noris espone alla New Artemisia
L’artista bergamasco Piergiorgio Noris che, nell’ambito del IV Concorso di pittura «Trofeo G. B. Moroni 2007» intitolato «L’acqua, le sue forme, i suoi colori» organizzato dalla New Artemisia Gallery si è aggiudicato il 1° Premio della giuria giudicatrice e della giuria popolare, espone in questi giorni una sua personale presso la stessa New Artemisia Gallery.
Piergiorgio Noris è nato ad Albino nel 1959, si è diplomato nel 1987 presso il Liceo artistico statale di Bergamo e in questo medesimo istituto attualmente è insegnante di discipline pittoriche. Numerose le affermazioni da lui ottenute con le sue personali e la partecipazione a collettive con le quali è sempre riuscito ad affermarsi ottenendo giudizi positivi da parte di qualificati e autorevoli critici d’arte.
La sua preparazione come studente liceale, gli studi accademici e poi la sua attività professionale gli permettono di avere nel disegno una padronanza più che sicura e una esecuzione che sa di perfezione, un uso intelligente del colore e, in particolare, una singolare capacità nell’esprimere e nell’interpretare i suoi soggetti pittorici.
Il «mondo» di Piergiorio Noris, come ben sottolinea la giornalista Sabrina Penteriani nella presentazione dell’attuale mostra, consiste «in una raffinata ricerca estetica di sapore postmoderno che unisce e reinterpreta linguaggi diversi, dall’iperrealismo all’astrattismo, e se ne appropria ricombinandoli in un originale pastiche che non si arrende a facili etichettature». Importante soffermare l’attenzione su queste considerazioni, le quali mettono in chiara evidenza che Piergiorgio Noris nel rifuggire da «facili etichettature» si propone di costruire una sua inconfondibile personalità. Non è poco nel contesto delle varie correnti pittoriche moderne, dove è sempre in agguato il pericolo da parte degli artisti di cadere in ripetitivi anonimati. Piergiorgio Noris non si «paragona» a nessuno e questo per diverse ragioni, prima fra tutte la capacità di servirsi dei suoi stilemi, iperrealismo e astrattismo come già sottolineato, che gli permettono di spaziare con vivace creatività nel realizzare immagini a carattere concettuale. Egli rifugge dalla rappresentatività pura e semplice, ma dall’immagine in quanto tale egli astrae una idea ben precisa e ben definita: la sconfinata immensità dell’infinito nella quale, come «figura angelica», l’uomo si «muove», vive e gioisce, con la preziosità del suo pensiero, invisibile, inserito in un corpo visibile che pure è capace di «volare».
Durata della mostra: fino al 29 marzo.
Orari: tutti i giorni, eccetto la domenica e il lunedì mattino, dalle 9,30 alle 12 e dalle 16 alle 19.
New Artemisia Galelry, via G. B. Moroni, 124 - BergamoLino Lazzari
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