Il cartellone di Altri Percorsi: apre Nave fantasma

Sarà la Nave fantasma ad aprire ufficialmente la Rassegna Altri Percorsi 2006, dedicata ai temi della diversità, dell’essere stranieri e dell’immigrazione. Lo spettacolo (in cartellone l’11 e il 12 gennaio all’Auditorium di piazza della Libertà), nato da una collaborazione di Giovanni Maria Bellu, Renato Sarti e Bebo Storti sotto la regia di Renato Sarti per il Teatro della Cooperativa, parte da un fatto di cronaca - la morte di 283 clandestini che, nel dicembre del 1996, a bordo di un piccolo battello tentavano di approdare sulle coste italiane e l’inchiesta, fatta cinque anni più tardi, dal giornalista Giovanni Maria Bellu per La Repubblica - per parlare della disperazione degli immigrati e l’indifferenza della società.

Il secondo spettacolo - 25 gennaio al teatro Donizetti - sarà Le troiane portato in scena da A.T.I.R su progetto e regia di Serena Sinigaglia, tratto da «Troiane» di Euripide con inserti dall’Iliade di Omero. «Le troiane» è un «racconto» sull’orrore della guerra, non solo quella di Troia, ma di tutte le guerre del mondo. Sul palcoscenico, un gruppo di giovani attori che racconteranno la storia dei vinti.

Ballare di lavoro è invece il terzo titolo - 8 e 9 febbraio all’Auditorium - proposto dalla Compagnia di Veronica Cruciani (che ha curato anche la regia e i testi) e che racconta la storia di un rapporto epistolare tra madre e figlia, la storia della loro vita e del lavoro in un paese straniero, l’America. Lo spettacolo è stato realizzato nell’ambito del progetto Persona cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo. Le musiche sono eseguite dal vivo da Cristina Vetrone. In scena Veronica Cruciani, nelle vesti della madre, e Silvia Gallarano nel ruolo della figlia.

Il 23 febbraio al teatro Donizetti andrà invece in scena, in prima nazionale, Edipo, prodotto dalla Sipario Film Produzioni con la regia di Fabio Sonzogni. Il cast è ancora in via di definizione. La storia di Edipo, che uccide suo padre e sposa la propria madre, è la storia della condizione umana, dello «straniero» per eccellenza. Per la prima volta la rassegna di Altri Percorsi darà spazio ad una «prima».

Una stanza tutta per me (ovvero se Shakespeare avesse avuto una sorella) - in cartellone il 7 marzo al teatro Donizetti - è una storia femminile, è la lotta della donna verso la conquista di un diritto. Lo spettacolo è prodotto dal teatro Stabile di Torino su un progetto di Roberto Tarasco, la regia è di Claudia Sorace, mentre i testi sono di Laura Curino con la collaborazione di Michela Marelli che si sono liberamente ispirate a Virginia Woolf. Che sarebbe successo se la famiglia Shakespeare avesse avuto una figlia più brava di William? Alla povera ragazza non sarebbe bastato il talento, il solo fatto di essere nata donna avrebbe escluso ogni possibilità di carriera!

Il 22 marzo toccherà al Teatro Metastasio Stabile della Toscana-Arca Azzurra Teatro che porterà in scena al teatro Donizetti I ragazzi di via della scala. Ovvero cinque storie scellerate. La regia dello spettacolo, che ha ricevuto il Premio Candoni nel 2002, porta la firma di Ugo Chiti che ha curato anche i testi. La vicenda è ambientata negli anni Cinquanta: cinque ragazzi s’incontrano nel grande androne di un palazzo e si raccontano storie di paura.

Allegria e musica con il gruppo de I Marcido Marcidorijs e la loro orchestra. Il 5 e il 6 aprile all’Auditorium di piazza della Libertà il gruppo presenterà Marilù dei Mar(Cido) e l’orchestra spettacolo in concerto. I Marcido si dedicano da sempre alla musica considerata come mezzo d’espressione teatrale. Partendo da alcune canzoni di Weill e Brecht, il gruppo sorprenderà il pubblico con un modo nuovo di cantare e suonare, in una sorta di gioco e teatralità.

L’ultimo spettacolo della rassegna - 11 aprile al teatro Donizetti - sarà con Il sergente di Marco Paolini, prodotto da Jolefilm. Uno spettacolo che prende ispirazione dal libro che Mario Rigoni Stern («Il sergente della neve») scrisse nel 1953: un racconto autobiografico dell’allora sergente Rigoni impegnato nella sanguinosa campagna di Russia durante la seconda guerra mondiale. Lo spettacolo di Paolini parte da qui, vuole essere una testimonianza di ciò che è stato. La testimonianza di un dramma individuale ma che è diventato dramma di tutti.

(10/06/2005)

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