Cultura e Spettacoli
Giovedì 03 Dicembre 2009
La «Crusca» all'Università
Il video della lezione di Sabatini
Roma, ministero dell'Istruzione, aprile 2009. La classe V A, indirizzo di Fisica, del Liceo scientifico «Maironi da Ponte» di Presezzo viene premiata quale vincitrice del concorso nazionale «Dante nella scuola». Commento di canti della Commedia accompagnato da scelta di illustrazioni al testo dantesco nei secoli. Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, già ordinario di Storia delle Lingua Italiana in diverse università, autore di uno dei dizionari più diffusi della lingua italiana (il «Sabatini-Coletti»), è presidente di commissione.
Dei ventitré studenti della classe premiata, causa ristrettezze finanziarie ministeriali, hanno potuto scendere a Roma solo i due rappresentanti, accompagnati dalla professoressa di Italiano, Paola Ricchiuti. Sabatini si impegna: «Verrò a conoscere e a salutare anche tutti gli altri». E mantiene la promessa: questa mattina (ore 9,30-12), dopo i saluti del sindaco di Presezzo e altre autorità, nell'auditorium della scuola Sabatini ha parlato a circa 250 studenti su «Una lingua per pensare, tante lingue per cultura e per agire». «Viene per farci un regalo, a titolo gratuito», ci informa, tra parentesi, la professoressa Ricchiuti. Che, per dare più sostanza all'occasione, ha pensato di coinvolgere l'Università, ove i docenti Federica Venier, organizzatrice dell'evento, Matilde Dillon e Massimo Zaggia hanno invitato il professore a tenere una conferenza.
La Crusca, nei secoli scorsi, ha avuto la funzione di «collegare usi linguistici e civiltà italiana del '300 al momento in cui, con l'Unità d'Italia, si apre una nuova fase». Quando si costituisce, nel 1582, l'Accademia «raccoglie l'eredità del grande dibattito cinquecentesco sull'assetto da dare alla lingua italiana», ove prevale la posizione «dei veneti, con in testa Pietro Bembo, che consacrano l'uso fiorentino trecentesco come ossatura della lingua italiana». La Crusca, allora, «pone questa eredità alla base di un progetto straordinario: un grande vocabolario della lingua italiana, primo grande vocabolario di una lingua moderna, modello anche ai vocabolari di francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese».
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