Il cabaret di Andrea Di Marco
al «Bobadilla» di Dalmine

Martedì 24 novembre quarto appuntamento della rassegna di cabaret con gli artisti di Zelig e Colorado Cafè al Bobadilla di Dalmine (via Pascolo 34, tel. 03556157). Alle 22 salirà sul palco Andrea Di Marco. Tutto è iniziato con i Cavalli Marci: nei suoi sketch Andrea Di Marco abbinava la comicità alla musica, cantando e facendo ridere allo stesso tempo. Le serate in compagnia dello storico gruppo di comici genovesi sono ormai un ricordo lontano, ma Andrea non si è certo fermato: oggi è uno dei comici di punta di Zelig e di Mai dire Grande Fratello.

«Il successo è arrivato dopo tante partecipazioni al laboratorio di Zelig Off: mi sono sempre messo in gioco, e dopo due anni sono stato promosso allo Zelig di Bisio e Incontrada», spiega Andrea. Con la Gialappa’s, invece, è stato amore a prima vista: «mi hanno sentito suonare, poi hanno apprezzato anche i miei personaggi comici».

Mai come quest’anno Mai dire è invaso dai comici genovesi: insieme ad Andrea Di Marco ci sono Enrique Balbontin, Fabrizio Casalino, Andrea Ceccon, Marcello Cesena: «infatti lo spettacolo si è trasformato in Mai dire Zena», scherza Andrea, «i ragazzi della Gialappa’s hanno una vera e propria passione per la comicità genovese, perché cinica e dal gusto amaro».

Come vanno le cose nello studio di Italia 1? «Mi trovo davvero bene: andiamo tutti d’accordo, e questo ci porta a fare un buon lavoro davanti alle telecamere». E pensare che Andrea non avrebbe mai pensato di fare il comico: «nasco come musicista, poi sono arrivati i Cavalli Marci ed è stato Rufus (il fondatore e leader del gruppo, scomparso nel 2002, n.d.r.) ad insegnarmi tutto sulla comicità: lo considero il mio maestro».

Tra i personaggi nuovi di pacca che ogni settimana Andrea propone sul palco di Mai dire Grande Fratello, c’è Gerry, il ragazzo non vedente protagonista del reality show di Canale 5: «ho notato subito che mi assomiglia molto fisicamente, così ho mandato subito una mail al signor Carlo. L’idea era quella di enfatizzare la cattiveria con cui il ragazzo tratta i coinquilini, tra scherzi e prese in giro, senza fare umorismo sul suo handicap».

Ma tra i nuovi personaggi ci sono anche Povia, che nella versione Di Marco canta canzoni come Mario è zingaro... però è bravo, e Don Giorgione, il prete politicamente scorretto. Andrea Di Marco, che per lavoro e per amore si è trasferito a Milano, non ha dimenticato Genova: «ho ancora una casa in affitto a Certosa, quindi torno spesso e volentieri».

Ad accoglierlo c’è anche il pubblico di Belo Horizonte, il laboratorio di comici e musicisti guidati dal direttore artistico Marco Fojanini: «lo spettacolo, che non prevede un presentatore, unisce comicità, musica, spettacoli circensi e danza in un continuo work in progress». Scopo del progetto è anche quello di realizzare un format televisivo.

Cosa c’è nel futuro di Andrea Di Marco? «Altre sei puntate di Mai dire. E poi – forse, perché sono scaramantico – l’edizione 2010 di Zelig».

Al termine dello spettacolo si balla con dj Corrado Presti (F.P.I. Project). Chiusura ore 1.30.

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