Una mostra retrospettiva di Giovanni Sirtoli, sicuramente una tra le migliori finora organizzate con le opere del compianto artista bergamasco, è allestita in questi giorni presso il Centro culturale San Bartolomeo. I dipinti esposti rappresentano una panoramica pienamente esplicativa dello stilema pittorico di Giovanni Sirtoli, il quale realizza «paesaggi» oltremodo importanti dal chiarismo alla stesura più o meno accentuata di cromatismi con tonalità equilibrate e armoniche, fino ad accenti basati sui valori forti dei rossi che creano atmosfere suggestive. Si nota in questa retrospettiva l’impegno di Giovanni Sirtoli a sviluppare in pienezza le sue capacità ad usare la tavolozza a suo piacimento, allo scopo di trasmettere nel miglior modo possibile le sue intime emozioni di fronte alle realtà della nostra vita e dell’ambiente che ci circonda. In tale contesto Giovanni Sirtoli interpreta con vera maestria le bellezze del creato, la magnificenza sì delle strutture monumentali di una città come pure la solennità silenziosa di una estesa pianura ma, soprattutto, la bellezza delle creature. Le figure di giovani ragazze, come quelle delle donne che sono esaltate per la loro maternità, allo stesso modo di altri «personaggi» che vivono nella sofferenza e nella povertà, sono un vero canto di esaltazione della bellezza fisica, in questo caso riflesso della bellezza dell’anima.
Osservate così le opere di Giovanni Sirtoli danno a vedere come fosse «facile» per lui servirsi di espressioni artistiche diverse tra loro senza mai tradire la sua specifica e inconfondibile personalità. Naturalmente tutto questo trova il suo fondamento negli insegnamenti che Giovanni Sirtoli apprese in giovinezza dal maestro Achille Funi durante gli anni di studio all’Accademia Carrara. Da allora la perfezione del disegno, lo studio approfondito dell’anatomia, la composizione d’insieme del soggetto da rappresentare sulla tela, l’uso melodico e giustapposto delle tonalità cromatiche, costituiscono il «bagaglio» di una cultura legata alla tradizione classica degli antichi maestri della pittura. Su questo figurativo esplicito Giovanni Sirtoli «costruì» la sua personalità artistica e, contemporaneamente, la realizzazione di un «linguaggio» pittorico a tutti accessibile così da far comprendere nella sua interezza un autorevole messaggio. Un messaggio che vuol significare pace e tranquillità dello spirito, con una sequenza di opere che vanno ammirate e sulle quali concentrare la nostra riflessione.
Durata della mostra: fino al 16 marzo.
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19,30.
Centro culturale S. Bartolomeo, Largo Belotti, 1 - Bergamo.Lino Lazzari
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