Da venerdì 4 a domenica 13 gennaio al teatro Donizetti appuntamento con la prosa. Va in scena «I giganti della montagna» di Luigi Pirandello, una nuova produzione con la compagnia Lombardi Tiezzi che ha debuttato a novembre al teatro Argentina di Roma. La regia porta la firma di Federico Tiezzi. Le scene sono di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Giovanna Buzzi, le luci di Gianni Pollini. I biglietti sono in prevendita alla biglietteria del teatro Donizetti (035/4160602; 4160602) aperta dal lunedì al sabato dalle 13 alle 20.30. La domenica dalle 14 alle 15.30. Per prenotazioni on line: www.teatrodonizetti.it. Gli spettacoli avranno inizio alle 20.30; la domenica alle 15.30.Inoltre, giovedì 10 gennaio alle 18 nel Salone Riccardi del teatro Donizetti, nell’ambito del ciclo d’incontri «Fuoriscena», si terrà la conferenza «Il teatro di oggi alle prese con i nuovi Giganti». All’incontro prenderanno parte gli artisti della compagnia.
Costo del biglietto:
platea primo settore e palchi prima e seconda fila: 28 euro (ridotto 22 euro, giovanicard 16 euro), platea secondo settore, palchi terza fila: 23 euro (ridotto 18 euro, giovanicard 13 euro); balconata prima galleria: 16 euro (ridotto13, giovanicard 8 euro); balconata seconda galleria: 14 euro (ridotto 11 euro, giovanicard 7 euro); numerato prima galleria: 14 euro (ridotto 11 euro, giovanicard 7 euro), numerato seconda galleria: 12 euro (ridotto 10 euro, giovanicard 5 euro).
I biglietti acquistati lo stesso giorno di spettacolo non saranno caricati del diritto di prevendita.
Ultima fatica di Pirandello, I Giganti della Montagna porta l’attenzione su alcuni interrogativi: cos’è l’arte? quale è il linguaggio che può più di ogni altro combattere l’omologazione e scardinarla? Il teatro? Il cinema, la televisione? E qual è il ruolo dell’arte in una società che ha dimenticato la classicità, l’antichità e soprattutto i segreti della comunicazione teatrale?
Ponendosi queste domande Pirandello lascia aperto lo spazio a risposte che lo spettatore dovrà trovare da solo. Infatti non tutto si conclude sulla scena, e gli spettatori, abbandonato il teatro, dovranno continuare «cercare la verità». C’è quella di Cotrone, secondo cui la salvezza è nel fluire delle immagini. C’è quella di Ilse che crede che la salvezza sia nella sacralità della poesia... E se, invece, avessero ragione i mostruosi Giganti dediti, secondo le parole di Cotrone, all’esercizio della forza in un mondo lacerato e in crisi ma non privo di opportunità? Certo è, secondo la compagnia Lombardi Tiezzi, che «dal conflitto tra queste tre diverse posizioni nasce la magia e l’attualità di questo testo».
Lo spettacolo la racconterà utilizzando una fusione di linguaggi: dalla recitazione alla musica, dall’arte visiva al cinema e alla danza. Un Pirandello giocato secondo i colori e le visioni del Fellini di Otto e Mezzo e della Dolce Vita e quelle letterarie del Pasolini di Petrolio e degli Scritti Corsari.
(02/01/2008)
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