La pittrice bergamasca Manuela Togni presenta in questi giorni una sua personale a Vertova con il titolo «Cromie». Si tratta di una rassegna nella quale espone una serie di opere di disegno, ad olio e tecniche miste, con una abilità esecutiva davvero sorprendente. Soprattutto per il fatto che in queste opere si evidenzia un «possesso» sicuro del disegno.
Soffermarci sull’impegno e sui risultati che Manuela Togni ha ottenuto con il disegno è di assoluta importanza poiché esso costituisce la base e il fondamento su cui costruire una immagine visiva tramite un figurativo che si ispira al classico, cioè a quel figurativo reale che è stato la prerogativa di tutti i grandi artisti del passato. Si può essere bravi disegnatori senza essere pittori, ma non si può essere bravi pittori se non si è bravi disegnatori. Manuela Togni con le sue opere rivela di appartenere a quest’ultima categoria, per cui la buona padronanza del disegno e il retto uso del cromatismo fa di lei una artista che saprà certamente raggiungere traguardi sempre migliori in avvenire. Anche per il fatto che la giovane età, che la colloca tra gli artisti della nuova generazione, gioca a suo favore.
L’analisi delle opere esposte nell’attuale mostra mette in risalto l’ottima preparazione che Manuela Togni ha acquisito negli anni passati frequentando a Firenze l’Istituto d’arte e restauro e seguendo poi i corsi di disegno della figura presso lo scultore bergamasco Alessandro Verdi. Da questa preparazione è scaturita una personalità di artista che è andata sempre più affermandosi e che è possibile constatare nei ritratti, nei paesaggi e nelle nature morte che Emanuela Togni ha realizzato. A parte la rigorosa applicazione dello stilema figurativo di cui si è detto, c’è da considerare il fattore interpretativo dei soggetti e delle immagini rappresentate. Vi è in ciascuna di queste opere, disegno o dipinto che sia, una freschezza di esecuzione che è il frutto di esercizio e di esperienza; una poesia spontanea e delicata che dona alle tonalità cromatiche una vivacità ben definita, togliendole dall’immobilismo della ritrattistica in quanto tale; una serie di sentimenti che direttamente coinvolgono l’osservatore; i valori di una bellezza che si caratterizza e si concretizza sia nelle persone ritratte, sia nel creato e nelle cose.
Durata della mostra: fino al 7 ottobre;
Orari: feriali dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19
Sala «Associazione Pro Vertova», piazza S. Marco 5, VertovaLino Lazzari
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