Non paghi le rate dell’auto?
Il motore in automatico si spegne

Non paghi le rate? L’auto non si muove. A complicare la vita di chi non riesce a rimanere in pari con le rate dell’auto è la tecnologia, che grazie a un sistema installato sulle vetture appena acquistate grazie a un mutuo subprime permette di farle controllare a distanza da chi ha concesso il prestito.

Non paghi le rate? L’auto non si muove. A complicare la vita di chi non riesce a rimanere in pari con le rate dell’auto è la tecnologia, che grazie a un sistema installato sulle vetture appena acquistate grazie a un mutuo subprime permette di farle controllare a distanza da chi ha concesso il prestito.

Come riporta il New York Times, il dispositivo è stato installato su circa due milioni di veicoli, e con un semplice clic di un mouse o attraverso uno smartphone, i creditori possono controllare l’accesso al veicolo e bloccarlo in caso i mutuatari non siano in regola con i pagamenti. Il nuovo sistema hi-tech è una sorta di Grande Fratello di Wall Street.

Negli ultimi cinque anni negli Usa i mutui subprime concessi per l’acquisto di automobili a persone con scarsa affidabilità finanziaria sono in aumento, e costituiscono circa il 25% di tutti i prestiti sulle macchine, raggiungendo nel primo trimestre del 2014 un valore di 145 miliardi di dollari. Con il nuovo sistema di controllo remoto chi concede il mutuo si mette al riparo in caso di mancato pagamento delle rate. Secondo il Nyt, tuttavia, tale tecnologia pone parecchi problemi di privacy, oltre che di sicurezza.

Una donna di Las Vegas di nome Mary Bolender, per esempio, ha raccontato di essere rimasta bloccata con la sua vettura mentre doveva portare la figlia di 10 anni in ospedale per un’emergenza, ed è riuscita a ripartire solo dopo aver saldato il debito di 389 dollari. Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello“Sportello dei Diritti”, si tratta di un’idea innovativa che potrebbe avere un seguito anche nel resto d’Europa e quindi in Italia. Posizionarlo nelle auto appena acquistate potrebbe contribuire a quell’effetto dissuasivo necessario per ridurre drasticamente il numero dei “bidoni” a cui sono soggetti frequentemente i venditori di auto e non solo.

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