«Deospace», social cattolico

Per ogni cosa c’è un’ora X. Anche per i social network. Dalla mezzanotte di ieri è attivo «Deo Space» (www.deospace.com), lanciato dal cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, e da monsignor Kevin Joseph Farrell, vescovo di Dallas

Per ogni cosa c’è un’ora X. Anche per i social network. Dalla mezzanotte di ieri è attivo “Deo Space” (www.deospace.com), lanciato dal cardinale Óscar Andrés Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, e da monsignor Kevin Joseph Farrell, vescovo di Dallas, presidente dell’omonima piattaforma che s’impegna nell’evangelizzazione “digitale”. Il direttore generale di “Deo Space” è Mario Cappello, presidente dell’“Institute for World Evangelization”, associazione di diritto pontificio. Questa mattina, su Twitter, mentre iniziavo a lavorare, mi sono imbattuto, in lingua inglese, in questo nuovo strumento. Registrandomi, ci sono entrato, iniziando a curiosare.

In poche ore – il mondo non si ferma mai – erano già più di 200 gli utenti iscritti. Beninteso, dall’altra parte del mondo il sole non era ancora tramontato, così la maggior parte degli iscritti al social era americano. Poi è passata una giornata, e ora sono più di 400 i nuovi “abitanti” di “Deo Space”. Sottotitolo ideale del nuovo strumento: l’evangelizzazione attraverso i media digitali. Facendo eco al messaggio di Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, i promotori del social scrivono: “Aprire le porte delle chiese significa anche aprirle nell’ambiente digitale sia perché la gente entri, in qualunque condizione di vita essa si trovi, sia perché il Vangelo possa varcare le soglie del tempio e uscire incontro a tutti”.

Così, chiedendo l’amicizia qua e là, per entrare nelle dinamiche di questo “Facebook cattolico”, s’inizia a comprendere la natura di “Deo Space”, e cosa potrà significare per l’ormai sterminato universo dei social. “Nel #Vangelo la #Samaritana ci svela il suo cammino di fede: dallo scetticismo (sei Giudeo), al rispetto (Signore), e nell’ascolto e dialogo giunge a mettere in dubbio le sue certezze (sei più grande del padre Giacobbe?)”, scrive Mario, il primo ad avermi concesso l’amicizia (il termine, mutuato da Facebook, è una sfida già vinta!). A proposito, se il mio interlocutore usa un hashtag (#), un motivo c’è. Nel mondo dell’interconnessione, non si possono che creare reti, e così “Deo Space”, come hanno già fatto altri social, è connesso al proprio profilo “Facebook” e a quello “Twitter”, così come a “gmail” e a “aol”.

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