Quanto corre Kulusevski. Ma il suo vero ruolo? Potrà essere il «nuovo» Pogba

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Il calcio cambia in fretta. Appena 50 giorni fa, dopo l’1-3 con la Juventus, il tema era una gran novità per questi anni grassi: l’Atalanta non riesce più a vincere. Perché dopo la sosta di metà novembre (quindi dall’infortunio di Zapata) era arrivato un solo successo (7-1 all’Udinese) in otto gare, con appena sette punti conquistati. Ma poi è cominciato questo momento speciale. Dal 26 novembre (2-0 alla Dinamo Zagabria) al 5-0 di lunedì al Parma sei vittorie in sette partite, se preferite quattro successi in cinque gare di A. In questo stesso periodo solo la Lazio ha fatto meglio: 12 punti in 4 gare, l’altra (col Verona) è stata rinviata.

Ma cos’è cambiato rispetto al periodo precedente? O da inizio stagione? La risposta è nei numeri, chiarissimi: nella ultime 5 partite l’Atalanta ha clamorosamente migliorato il rendimento della difesa. Dopo la Juve l’Atalanta aveva la 15a difesa del campionato (21 gol presi in 13 gare), oggi ha la 7a difesa, perché in 5 partite ha subìto solo 4 reti. Meglio in questo periodo hanno fatto solo Inter e Lazio (3 reti incassate). E se la difesa regge è ovvio che arrivano le vittorie dato che davanti si segna a raffica.

Il tema è già di ieri: 3 delle ultime 5 gare di A chiuse senza subire gol, 5 delle ultime 7 giocate contando la Champions. Che andando a ritroso diventano 6 delle ultime 9 partite con la porta inviolata. Lo scenario è chiaro: se l’Atalanta tenesse questa media sino a fine stagione, cioè due gare su tre senza prendere gol, non ci sarebbero dubbi sul piazzamento finale: Champions League.

Poi una riflessione su Dejan Kulusevski. Il ragazzo lunedì ha confermato di contare su una cilindrata fisica di altissimo livello. Anche stavolta (succede in quasi tutte le partite...) è stato il primo per km percorsi: 12,2, davanti a Barillà (11,8) e Freuler (11,7), 1° tra gli atalantini. Ma non basta correre: i suoi 35 palloni giocati (4° nel Parma) sono lontanissimi dalla fascia dei nerazzurri (da 65 a 53 a giocatore).

Questo per dire che Kulusevski ha subìto l’Atalanta (come tutto il Parma) sul piano del gioco, e ha patito la marcatura di Palomino. Anche per questo ha lasciato qualche dubbio sul suo ruolo, tema poi trattato anche da Gasperini in conferenza stampa. Ma è giusto proporlo così alto, sulla linea d’attacco? Sì, per come gioca il Parma (pressing alto sulle seconde palle) e visto il suo rendimento (4 gol e 7 assist).

Ma nella Juve, che non può certo giocare su difesa e contropiede, forse il suo ruolo è davvero quello dell’interno di centrocampo a tre, con possibilità di inserirsi verso la porta avversaria. Viene da pensare a un confronto per ora irriguardoso, ma di prospettiva: Kulusevski potrebbe persino diventare il nuovo Pogba. Buona carriera.