Bentornata Atalanta. Preview tattica sul Sassuolo: «costruisce» dal basso. Il quarto posto? Per i dati è esagerato

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Dopo la breve sosta per le vacanze natalizie, l’Atalanta di Gasperini è chiamata al difficile impegno contro il Sassuolo allenato da De Zerbi, che è la “sorpresa” di questo primo scorcio di stagione. Prima di addentrarci nell’analisi di numeri dei nero-verdi, cerchiamo di cercare di capire l’idea di gioco che il tecnico bresciano sta cercando di trasmettere ai sui ragazzi, utilizzando i concetti da lui stesso esposti, durante un webinar tenuto per l’AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio), dal titolo “perché costruire dal basso”. Secondo il tecnico bresciano, la costruzione dal basso porta diversi vantaggi, il primo dei quali è quello di far avanzare gli avversari di molti metri sul campo, attratti dalla possibile conquista della palla in zone sensibili. La costruzione bassa è necessaria se si vogliono avere più spazi in avanti.

 

Il secondo motivo per cui De Zerbi preferisce la costruzione dal basso, è che tale tipo di impostazione mette in risalto le qualità tecniche e le abilità dei giocatori, soprattutto quelle dei centrocampisti che si trovano più a loro agio giocando con la palla tra i piedi, piuttosto che gestendo una palla sporca derivata da un lancio lungo.

Terzo e non meno importante dei fattori, la costruzione dal basso aumenta l’autostima dei giocatori, che diventano coscienti di poter determinare le sorti della partita da protagonisti. Non sono più infatti “vittime” della casualità degli eventi, quali rimbalzi, spizzate, controlli difficili o impossibili.

Con questo stile di gioco, gli atleti migliorano a 360 gradi (mentalità, autostima, aspetto tecnico ed aspetto tattico), e lo possono fare in qualsiasi fascia d’età. Un esempio è fornito proprio dall’ex portiere nerazzurro Andrea Consigli. La sua capacità di giocare con la palla tra i piedi è passata da meno di 600 passaggi tentati a stagione, quando militava nelle file dell’Atalanta, agli oltre 1.000 effettuati di media stagione da quando milita tra le file dei nero-verdi, con il record di 1.172 nella stagione 2018/19. Allo stesso modo Consigli ha aumentato l’indice dei passaggi completati, passato dal 66.1%, all’attuale 79.6%.

Il concetto di costruzione bassa del tecnico bresciano si basa ovviamente su collaudati “principi”. Secondo il mister per comandare il gioco gli atleti coinvolti devono innanzitutto avere una corretta lettura della situazione e una buona padronanza del gesto tecnico. Per De Zerbi è fondamentale che i giocatori imparino ad utilizzare “la suola” della scarpa per stoppare la palla. Questo aspetto spesso trascurato, migliora il passaggio seguente e invita l’avversario ad uscire con maggior decisione e a lasciare quindi più spazio attaccabile alle sue spalle. Altro aspetto fondamentale è costituito dall’occupazione razionale degli spazi. Ogni giocatore deve capire come posizionarsi in base alla posizione dei compagni, della palla e degli avversari.

Fondamentale è inoltre capire il concetto di superiorità numerica, che è legato a quello altrettanto importante, di far sì che la predilezione per la costruzione dal basso non deve diventare né un dogma né un assillo. Maggiore è infatti la pressione dell’avversario (che quindi si scoprirà di più), maggiore sarà la volontà di cercare la rapida verticalizzazione. In questo modo, se si riesce a saltare la prima linea di pressione è probabile che si troverà una situazione di superiorità (o parità) numerica qualche metro più avanti. In queste situazioni, non vi sono vantaggi a costruire dal basso ed i giocatori agli ordini di De Zerbi sono maestri nel gestire questa situazione. Il comportamento degli avversari influenza sempre il modo di giocare del Sassuolo.

 
 

Le verticalizzazioni dei nero-verdi sono improntate a cercare di passare la palla sui piedi dei propri attaccanti, però anche in questo caso la scelta viene effettuata in base alla posizione degli avversari e soprattutto alle scelte che compiono in marcatura i difensori.

Se la squadra avversaria rinuncia ad ostacolare la costruzione bassa dei nero-verdi, gli uomini di De Zerbi, alzano le linee e cercano di occupare stabilmente la metà campo avversaria. In questo modo, in fase di transizione negativa, i giocatori del Sassuolo possono cercare di riaggredire immediatamente l’avversario. Il giocatore più vicino al possessore va in pressione, gli altri formano “le coppie” (marcatura), mentre i giocatori più lontani si stringono per consentire alla squadra di riposizionarsi ordinatamente.

Il Sassuolo dunque, costruisce dal basso quando è in superiorità numerica, con l’obbiettivo di trovare l’uomo libero dalla pressione avversaria, ovvero il “terzo uomo”, che ha lo scopo di fornire una linea di passaggio oltre la prima linea di pressione, come mostrato dall’immagine sotto (il 14, O’biang). Per fare questo, il giocatore chiamato in causa esegue un contro movimento per liberarsi dalla marcatura del proprio marcatore.

 

Nella fase di costruzione bassa, per attirare in avanti la formazione avversaria, e dunque liberare la giocata sul terzo uomo, viene spesso coinvolto anche il portiere (Consigli). In questa fase il Sassuolo è solito abbassare un uomo in mediana, togliendo un giocatore dalla trequarti. In questo modo si facilita il fraseggio stretto (che molti scambiano per tiki-taka, ma non lo è), che ha come prerogativa l’avanzamento sul campo, riducendo i rischi di perdita della palla.

Il fraseggio stretto inoltre aumenta la possibilità di decidere in quale parte del campo giocare. Secondo il credo del tecnico bresciano infatti,”comandare il gioco” significa non andare dalla parte di campo dove vuole costringerci l’avversario. Finire in quella zona, significherebbe per gli uomini di De Zerbi, fare una giocata obbligata dopo 2/3 passaggi.

Statistiche

Dopo questa ampia presentazione, fatta indirettamente dallo stesso De Zerbi, analizziamo l’immagine sotto, presa prestito dal sito calcio datato che vi invitiamo a visitare.

 

Il titolo della grafica descrive alla perfezione la situazione del Sassuolo, che occupa la 4ª posizione in classifica con 26 punti (7 vinte, 5 pareggiate e 2 perse). 26 i gol fatti e 17 quelli subiti. I neroverdi però, come evidenziato dalla grafica (situazione dopo 11 giornate) formano un’ampia forchetta tra gli xG prodotti e concessi, rispetto alle reti realizzate (+ 5.3) e subite (-8). Questo tipo di produzione (che ricordiamo, rappresenta il volume di occasioni espresse) è destinata come sappiamo ad essere ridimensionata nel medio lungo periodo, quando i valori di xG (prodotti e concessi) finiscono per avvicinarsi ai valori delle reti realmente segnate e concesse. I dati aggiornati alla 14ª giornata ci dicono che il rapporto reti segnate ed xG prodotti, è per il momento rimasto invariato (+5.45), mentre quello tra xG concessi e reti subite, sta invece riducendo la dimensione della “forchetta” (-3.67). Secondo questa statistica avanzata, il Sassuolo resta una squadra sopravvalutata.