L’Atalanta si fa trovare pronta alla partenza del campionato dopo la sosta natalizia e sfodera una delle sue migliori partite stagionali, letteralmente annichilendo quella che prima di questa partita, era la quarta forza del campionato.
Entrambi gli allenatori avevano dei problemi con i relativi “fantasisti”. Facilmente risolvibili con tutta probabilità, quelli di De Zerbi con Duricic. Probabilmente irrisolvibili quelli dell’Atalanta con Gomez, il cui rapporto con l’Atalanta, a meno di clamorosi colpi di scena sembra giunto ai titoli di coda.
L’analisi della gara può giustamente partire proprio da questo capitolo. Gasperini ha riproposto per l’ennesima volta al suo posto Pessina. Matteo è restato in campo per 63 minuti, marcando un gol con l’unico tiro tentato verso la porta avversaria. Ha puntato il diretto marcatore quando Gasperini glielo ha chiesto (2 dribbling vinti sui 3 tentati). Ha gestito 54 palloni, distribuendone correttamente 35 sui 42 tentati (83% dei passaggi corretti). Ha dimostrato di essere abile anche nel fraseggio lungo, con 4 lanci corretti sui 5 tentati (80%), ed ha effettuato anche 2 passaggi chiave. A questa abbondanza in fase di possesso, si devono aggiungere 2 intercetti, 1 tackle vinto e 2 dribbling bloccati.
Pessina ha ottime doti fisiche, e più che buone qualità tecniche, tanto da essere riconosciuto (anche da noi) come il migliore in campo al termine della gara. Ma la prestazione di ieri non deve trarre in inganno. L’Atalanta di ieri è stata debordante dal punto di vista fisico, con tutti i suoi componenti che hanno girato a mille, levando fiato, metri, e linee di passaggio ai neroverdi (poi ci torniamo). Aggiungete anche l’ottima prestazione di Ilicic, che ha preso per mano la squadra con le sue invenzioni (leggere assist per il 2-0 di Pessina), anche se si è intestardito al tiro (5 effettuati con 1 solo finito nello specchio della porta). In tutto questo, Matteo è stato il protagonista assoluto di questa ottima prestazione collettiva, ma per quanto bravo ed in crescita, non è Gomez.
Pessina è bravo a lavorare i palloni e lo fa bene anche sulla trequarti, dove i passaggi diventano più difficili, ma non ha la stessa velocità d’esecuzione dell’argentino, così come ancora non ha la stessa visione di gioco o le stesse qualità tecniche. Di sicuro ha una fase di non possesso migliore rispetto all’ex capitano, con un più alto numero di recuperi, che Gasperini non smette di sottolineare.
Pessina è in sostanza un giocatore diverso, ed in questo momento (e sottolineiamo questo momento) l’Atalanta può sopperire alla perdita del suo capitano, senza soffrire particolarmente. Ma è bene ricordarlo proprio ora, quando si è vinto bene e largamente, che l’assenza di Gomez si farà sentire nel medio lungo periodo, perché per quanto il calcio sia un gioco collettivo, «uno NON vale uno».
Tornando ai temi della partita, l’Atalanta ha ancora una volta sorpreso la squadra allenata da De Zerbi, che fa del possesso continuato (terza in A alle spalle di Napoli e Juventus) e del gioco corto, un marchio di fabbrica. Dopo i primi minuti di studio, dove il palleggio dei neroverdi si è fatto preferire per precisione e qualità a quello degli uomini di Gasperini, i nerazzurri hanno aumentato la pressione ed ingaggiato i soliti duelli a tutto campo.
Il Sassuolo nei primi minuti aveva alternato al fraseggio corto (per attirare in avanti l’undici nerazzurro), il gioco lungo, cercando di sorprendere la formazione atalantina che si allungava sul campo. Prima del vantaggio nerazzurro (minuto 11, Zapata, xG 0.41), il Sassuolo aveva già calciato verso la porta di Gollini in 3 occasioni.
Il pressing dell’Atalanta ha però tolto con il passare dei minuti la capacità di ragionare al possesso neroverde, sporcando le linee di passaggio, e non consentendo lo sviluppo abituale agli uomini di De Zerbi, che hanno cercato col trascorrere dei minuti di affidarsi alle progressioni palla al piede di Boga e Traorè per avanzare sul campo
Per fare questo, ogni giocatore nerazzurro ha alzato l’intensità della sua prestazione in entrambe le fasi di gioco. Tallonato senza tregua gli uomini di De Zerbi in fase di non possesso e aumentato la velocità delle giocate (e delle corse) in fase di possesso, con Hateboer, Pessina e Gosens, da annotare tra gli instancabili.
In mezzo al campo, Freuler e de Roon hanno letteralmente cancellato dal gioco Locatelli e Lopez. L’olandese è stato capace di 7 intercetti, 4 tackles vinti e 4 dribbling bloccati, mentre lo svizzero ha effettuato 6 intercetti, 2 tackles e bloccato 1 dribbling, arrotondando i dati della sua prestazione con 42 passaggi corretti (86% di precisione).
Il primo tempo gli uomini di Gasperini lo hanno chiuso in vantaggio per 2-0, hanno colpito un palo con Zapata al minuto 35 (xG 0.29) ed hanno effettuato ben 14 tiri, riassunti dalla grafica sopra.
Il secondo tempo dei nerazzurri, seppur giocato su ritmi diversi, non soffre dei cali d’intensità di Bologna, e vede dilagare la formazione di Gasperini che col passare dei minuti, ha approfittato del baricentro alto degli uomini di De Zerbi.
La concentrazione e l’intensità con cui gli uomini di Gasperini affrontano il secondo tempo è percepibile dal modo in cui l’Atalanta ha recuperato palla al minuto 65 (risultato 4-0), con il greco Kyriakopoulos che è stato circondato da tre nerazzurri ed ha finito con il consegnare la palla a Malinovskyi sulla trequarti.
Gasperini ha ruotato l’attacco (Muriel e Malinovskyi, hanno rimpiazzato Pessina ed Ilicic) al minuto 63, mentre al minuto 77 ha cambiato gli esterni, con De Paoli e Ruggeri che sono entrati al posto di Djimsiti e Gosens, mentre l’olandese Hateboer è scalato nei tre di difesa.
Nel finale ha trovato spazio anche Miranchuk, che anche se ha disputato solo una manciata di minuti, andando a giocare in una posizione più vicina all’area di rigore del Sassuolo, rispetto alla gara disputata a Bologna solo una settimana fa, ed intuibile dalla grafica sotto. La sensazione (per il momento ci dobbiamo affidare a questa), è che il russo potrà avere un peso specifico maggiore nel gioco dell’Atalanta, se impiegato proprio nelle zolle di campo calcate contro il Sassuolo.
Statistiche
Come avevamo descritto nella presentazione dell’incontro, i dati del Sassuolo rappresentavano una squadra che stava sovra performando, sia a livello di reti segnate, che a livello di reti subite, rispetto al reale volume di occasioni.
La gara contro i nerazzurri ha in parte (almeno per quanto riguarda xG e reti concesse) riequilibrato questa situazione, con 3.50 xG prodotti e 5 reti messe a segno dai nerazzurri. Il Sassuolo ha messo segno 1 rete, con soli 0.50 xG prodotti.
La linea temporale delle occasioni prodotte, mostra il netto dominio di nerazzurri per tutta la durata dell’incontro, ad eccezione di una manciata di minuti nella parte iniziale e finale della partita.