Lazio e Atalanta si sfideranno due volte nel giro di quattro giorni. La prima delle due sfide consentirà ad una delle due squadre di accedere alle semifinali di Coppa Italia. La seconda invece di proseguire la rincorsa verso le posizioni più nobili della classifica. Se nella gara di Coppa Italia si avrà per forza una vincitrice, questo potrebbe non verificarsi in campionato, dove potrebbe far capolino anche il pareggio, che non gioverebbe a nessuna delle due formazioni visti gli impegni abbastanza favorevoli delle squadre che precedono Lazio e Atalanta in classifica. Nerazzurri e biancocelesti hanno infatti perso qualche punto di troppo nella prima fase di campionato, probabilmente a causa degli impegni in Champions League. Seppur la formazione di Gasperini abbia stabilito il record di punti nel girone d’andata, la classifica estremamente corta non consente troppe distrazioni, soprattutto se queste fossero determinate da sconfitte negli scontri diretti. Per intenderci, con tre punti in meno nell’attuale classifica l’Atalanta scivolerebbe dall’attuale quarta posizione all’ottava. E questo al netto del fatto che Juventus e Napoli hanno una gara in meno (scontro diretto), che consentirà ad una delle due (o tutte due) di racimolare altri punti.
La squadra di Filippo Inzaghi arriva al doppio confronto con l’Atalanta con una striscia di 4 vittorie consecutive ottenute in campionato, che sarebbero 5, se dovessimo aggiungere a questo particolare conteggio anche la vittoria ottenuta in Coppa Italia contro il Parma.
La squadra biancoceleste sta ritrovando la forma migliore di molti dei suoi elementi, e la striscia positiva di risultati ha ridato fiducia e autostima alla squadra di Inzaghi.
Sul fronte opposto, la vittoria di San Siro contro il Milan ha mostrato la forza “muscolare” dell’Atalanta, che quando incontra avversarie che le concedono spazio e la affrontano senza troppi tatticismi, diventa incontenibile. Dal punto di vista del dispendio energetico, le due sfide ravvicinate renderanno assolutamente fondamentale il contributo dei giocatori coinvolti nelle rotazioni.
Sotto questo aspetto, entrambe le squadre hanno palesato qualche problema nella prima parte della stagione. E’ parsa poco profonda la panchina della Lazio, sia dal punto di vista numerico che qualitativo. Molto meglio assortita per profondità e qualità, quella di nerazzurri, anche se parte degli elementi arrivati in estate hanno recentemente dimostrato di avere ancora bisogno di tempo per adattarsi al nostro campionato.
Dal punto di vista di un ragionamento puramente speculativo, nessuna delle due squadre può fare calcoli particolari. Atalanta e Lazio devono puntare entrambe al passaggio del turno in Coppa Italia, e allo stesso modo devono cercare di non perdere ulteriori punti in campionato.
La Coppa Italia potrebbe nel lungo rivelarsi una risorsa per entrambe le formazioni. Bayern Monaco e Real Madrid costituiscono una coppia di avversarie ostiche, se non proibitive in Champions, sicché, la coppa nazionale potrebbe essere il mezzo per conquistare un trofeo, ed aver comunque garantito un accesso alle competizioni europee.
Dal punto di vista tattico, la Lazio di Filippo Inzaghi è una delle formazioni con la quale l’Atalanta ha avuto più incroci negli ultimi anni, così da ritenere che entrambi i tecnici sappiano alla perfezione cosa aspettarsi dall’altro.
La formazione bianco celeste adotta come modulo di partenza il 3-5-2, che si trasforma in un 5-3-2 (con almeno 8 uomini di movimento sotto la linea della palla), in fase di non possesso. La squadra capitolina si trova più a suo agio quando dopo aver recuperato la palla sulla propria trequarti difensiva, può praticare il gioco lungo e verticale. Come la squadra di Gasperini, la Lazio sfrutta l’ampiezza con i due esterni a tutto campo, mentre le due punte sono solite giocare in verticale tra loro.
I biancocelesti non pressano con continuità il gioco avversario in fase di costruzione, a meno che non siano costretti a farlo per situazioni di svantaggio determinate dall’evoluzione della gara. La continua ricerca del gioco lungo da parte dei capitolini, crea sovente situazioni dove le formazioni sono allungate sul campo. È per questo abbastanza frequente, durante gli incontri della Lazio, assistere a repentini cambi di fronte, con la squadra di Inzaghi solitamente capace di sfruttare a proprio favore queste situazioni.
L’Atalanta del post Gomez si è rivelata estremamente cinica, quando è riuscita a sviluppare il suo gioco in velocità, ma ha incontrato più di una difficoltà, nell’affrontare avversarie chiuse e dal baricentro basso.
Su quest’aspetto potrebbe speculare Inzaghi e se così fosse, queste due gare ci diranno di più sulle capacità della formazione di Gasperini di rendersi pericolosa quando la velocità di manovra si abbassa, e si ha bisogno di qualità per bucare la difesa avversaria.
Facilmente pronosticabile lo sviluppo di una serie di duelli individuali su tutto il campo. Per via delle sicure rotazioni, è ovviamente difficile stabilire ora quali saranno questi duelli. Sicuramente la difesa nerazzurra dovrà vedersela con avversari dalle caratteristiche molto diverse da quelli affrontati sabato sera. Immobile, può per certi aspetti essere considerato un giocatore in antitesi rispetto alle caratteristiche dello svedese Ibrahimovic.
Un’altra situazione sulla quale il tecnico capitolino farà sicuramente dei ragionamenti, è quella inerente alla corsia di sinistra nerazzurra. Gosens ha rimediato un cartellino giallo nella sfida di sabato sera contro il Milan, e subirà quindi la conseguente squalifica, da scontare nella gara di domenica. Gasperini si ritroverà dunque “ingessato” per quanto riguarda le rotazioni sulle due corsie esterne. Il tedesco giocherà con ogni probabilità mercoledì, ma lascerà il suo posto al neo acquisto Maehle nella gara di campionato, quando si spera potrà tornare disponibile Hateboer, fermo per infortunio nella prima sfida.