Atalanta, i dati della pressione dicono che Gasp sta tentando di tornare al «suo» calcio (senza Gomez). Numeri e analisi

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La prima parte della stagione nerazzurra si è conclusa, mandando in archivio 13 giornate di campionato e 6 partite di Champions League. Per l’Atalanta di Gasperini il bilancio è sicuramente positivo, costellato dagli scintillanti successi di Liverpool ed Amsterdam, anche se non si possono scordare alcuni passaggi a vuoto, che per diverse settimane hanno fatto parlare di «equilibri tattici» da ritrovare. In una stagione del tutto particolare, fatta di impegni ravvicinati e contro avversarie di assoluto valore, la squadra di Gasperini ha avuto alti e bassi, anche all’interno della stessa partita. Questa situazione si è peraltro replicata anche nei 5 maggiori campionati europei, con le big che sono spesso incappate in scivoloni contro avversarie di più modesto valore.

Lo stile di Gasperini

L’undici nerazzurro nelle ultime stagioni ha fatto dell’intensità e della pressione alta il suo marchio di fabbrica, che però mal si adatta con gli impegni continui e ravvicinati, che non lasciano i giusti tempi di recupero tra un match e l’altro. Per questo motivo in alcune occasioni l’Atalanta ha fallito nell’intento di mettere alle corde l’avversario di turno, asfissiando la manovra avversaria sul nascere. Da queste situazioni di pressione offensiva «saltata» sono nati dei ribaltamenti di fronte, con occasioni ghiotte per le avversarie, che hanno suscitato discussioni «sull’equilibrio tattico» dei nerazzurri. Proveremo di seguito con l’utilizzo di alcuni grafici a vedere se e come è cambiato il modo di giocare dei nerazzurri.

 

Il primo grafico utilizzato mostra il valore in percentuale (rispetto al totale) delle azioni di pressione condotte dall’Atalanta nei confronti delle avversarie. La parte bassa del grafico mostra invece il numero di conclusioni dell’undici di Gasperini in ogni singola partita. L’intensità con cui l’Atalanta aggredisce le avversarie non è sempre costante e dipende soprattutto da due variabili: scelta tattica o risultato che si va delineando sul campo. Osservando però il grafico si possono fare delle deduzioni interessanti.

Ad esempio, nella partita casalinga contro il Mitdjylland, l’undici nerazzurro ha avuto prima la necessità di recuperare lo svantaggio, e poi di cercare di vincere la gara. Lo sforzo degli uomini di Gasperini è rappresentato dal valore percentuale più alto in assoluto di azioni di pressioni nel terzo offensivo (che è l’ultima porzione del campo di gioco, nella direzione dell’attacco dell’Atalanta).

La gara interna contro il Liverpool è stata quella che invece ha evidenziato maggiormente gli scompensi creati da una pressione estremamente alta, giocata contro una squadra molto tecnica e dotata di calciatori rapidi ed in grado di colpire in contropiede. Nell’occasione, i nerazzurri hanno pressato con un valore percentuale molto alto gli uomini di Klopp (28,125%). Il prodotto, è stato però una gara dove i reds hanno potuto dilagare in contropiede, mentre i nerazzurri hanno avuto una delle più basse produzioni offensive (9 tiri ed 1 xG prodotto).

Se si esclude la gara contro i danesi, di cui abbiamo parlato sopra, Gasperini dopo la pesante sconfitta rimediata contro contro il Liverpool ha rimodulato l’Atalanta con un assetto più prudente, dimostrato dalla percentuale di pressioni effettuate nel terzo offensivo che è rimasta sempre sotto la media (22.71%), per risalire solo nelle gare contro Juventus e Roma, dove per lunghi tratti l’Atalanta è tornata a pressare molto alta.

 

La tabella sopra mette in relazione la percentuale di pressioni eseguite nel terzo offensivo, ed i tiri effettuati dalle squadre avversarie. Va notato come in due occasioni (Napoli e Liverpool), valori molto alti di pressione in percentuale nel terzo offensivo hanno consentito alle avversarie di turno di giungere al tiro con estrema facilità (20 e 15) verso la porta nerazzurra. Se non esiste una correlazione diretta e valida per tutte le gare, va però notato come in alcune occasioni (le due citate sopra ad esempio), pressioni troppo esasperate nell’ultimo terzo di campo, abbiano come contro indicazione la possibilità che la squadra avversaria produca un numero maggiore di tiri, o creino occasioni più consistenti, come le 3 reti raccolte dalla Sampdoria con soli 6 tiri (2.50 xG totali e ben 0,41 xG di media a tiro).

 

La grafica sopra mostra invece il totale delle azioni di pressione effettuate per gare e divise per terzi di campo, che è bene associare alla tabella che proponiamo sotto, che illustra la percentuale di possesso palla dei nerazzurri.

 

Interessante in questo caso notare come nella gara contro la Lazio, vinta per 4-1 dai nerazzurri, la squadra di Gasperini ha pressato l’undici di Inzaghi, esasperando i duelli individuali, mantenendo però un baricentro più basso. Delle ben 213 azioni di pressione (massimo stagionale) ben 184 sono state eseguite tra centrocampo e difesa. In questo caso il possesso palla degli uomini di Gasperini si è attestato ad un modesto 40%.

Nell’altra gara dove si è registrato il dato più basso di possesso palla (36%), ovvero nella gara di ritorno contro l’Ajax, le azioni di pressione registrate sono state tra le più basse della stagione: 107. In questa gara, l’undici di Gasperini ha optato per un baricentro più basso ed uno stile difensivo che esasperava meno i duelli individuali, ed enfatizzava maggiormente le collaborazioni e gli aiuti di reparto.

 

Chiudiamo con una grafica fornita da calcio datato (che vi invitiamo a visitare). La tabella sopra mostra la percentuale di palle recuperate nel terzo offensivo, che è bene confrontare con le grafiche proposte in precedenza.

Le due gare contro gli olandesi dell’Ajax hanno fornito i dati in percentuale di recupero più bassi della stagione, rispettivamente il 3% ed il 2%.

La percentuale maggiore di recuperi si è ottenuta contro la Roma (19%) , dove l’undici di Gasperini ha esercitato la quarta prestazione stagionale per pressione nel terzo offensivo, mentre nella gara contro il Crotone, i nerazzurri hanno recuperato il 17% dei palloni nell’ultimo terzo di campo, pur esercitando una pressione percentuale (23.077%) appena al di sopra della media stagionali. In questa gara i recuperi sono stati facilitati dalla scarsa qualità della fase di costruzione degli uomini di Stroppa.

Conclusioni

La prima parte della stagione degli uomini di Gasperini si può dunque dividere in tre ipotetiche fasi. Quella iniziale (dalla prima partita del Torino fino a quella casalinga contro il Liverpool) dove l’Atalanta tra alti e bassi di forma, ha cercato di replicare il calcio vincente delle ultime stagioni. Poi, la gara spartiacque con il Liverpool che ha evidenziato come in mancanza della condizione migliore, bisognava adottare un assetto più prudente, che è stato utilizzato (ad esclusione della gara contro il Mitdjylland) fino al match contro la Fiorentina (che comunque evidenziava già i primi incrementi di pressione nell’ultimo terzo di campo). Da lì in poi, la pressione offensiva è andata nuovamente aumentando, forse anche perché giocatori come Pessina e Malinovskyi hanno cominciato a trovare un maggior minutaggio.