Atalanta-Genoa, match analysis. Il muro di gomma di Ballardini, gli errori nerazzurri. Malinovskyi, i dati fanno riflettere

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L’Atalanta di Gasperini ha rallentato la rincorsa alle posizioni più nobili della classifica di Serie A. La squadra nerazzurra è stata fermata dalla formazione di Ballardini, al termine di una gara combattuta e tutt’altro che semplice. Gasperini ha schierato l’Atalanta con il solito 3-4-1-2. Tra le novità, Palomino ha preso il posto di Romero al centro della difesa, e Malinovskyi ha sostituito Pessina sulla trequarti.

 

Ballardini ha schierato il Genoa con il 3-5-2. Strootman ha fatto il suo esordio con la maglia rossoblù dal primo minuto, mentre Pjaca ha preso il posto di Destro (problema muscolare), affiancando Shomurodov nella coppia d’attacco genoana. Rispetto alla grafica proposta sopra, Strootman e Zajc hanno giocato a posizioni invertite, con l’olandese dirottato sulle zolle calpestate da Ilicic.

Primo tempo

Come spesso capita nei primi minuti degli incontri di calcio, quando le squadre si “annusano”, Genoa ed Atalanta hanno avuto un palleggio confuso, reso impreciso dai ritmi elevati impressi dai ventidue in campo. I rossoblù hanno fatto da subito molta densità sul centro del campo, sporcando in questo modo le linee di passaggio e rendendo più difficoltosi gli sviluppi nerazzurri.

Con Ilicic in campo, l’Atalanta ha preferito sviluppare sul lato destro. Nei primi 6 minuti, sono state ben 7 le azioni sviluppate su questo lato di campo contro 1 sola sul lato sinistro. Ad occuparsi dello sloveno però, ci hanno pensato Strootman, Criscito e Czyborra che lo hanno francobollato, raddoppiato e se necessario triplicato, ogni volta che Josip ha ricevuto. A bilanciare questa situazione, dopo i primi minuti di gioco è stato Malinovskyi, che si è proposto nel mezzo spazio di sinistra, dove ha avuto un paio di ottime ricezioni fronte porta e ha potuto puntare la difesa del grifone.

È stato comunque il Genoa ad aver avuto le prime quattro occasioni della partitacon Pjaca (2° minuto, xG 0.06), Shomurodov (8° minuto, xG 0.06), Zajc (10° minuto, xG 0.36), e ancora Pjaca (14° minuto, xG 0.06). I rossoblù hanno sfruttato le difficoltà in fase di non possesso del centrocampo nerazzurro, con la coppia Zajc/Strootman più dinamica e reattiva di quella nerazzurra formata da de Roon/Freuler. La velocità e la tecnica della coppia d’attacco rossoblù (Pjaca e Shomurodov) ha fatto il resto, mettendo in difficoltà la linea difensiva nerazzurra.

Al minuto 20, il possesso palla pendeva a favore dei nerazzurri (57%), ma la precisione dei passaggi era più bassa (77%) rispetto alle medie stagionali. Queste due statistiche fotografavano alla perfezione le difficoltà dei possessi poco fluidi dell’Atalanta. In questa frazione di gioco, sono stati diversi gli errori in fase di uscita dei tre difensori nerazzurri (Djimsiti 3, Palomino 6, Toloi 8 palle perse), che hanno esposto i nerazzurri ai contrattacchi genoani.

Attorno alla mezzora, l’Atalanta è riuscita a giocare alcuni minuti con buona intensità, che le hanno consentito di alzare progressivamente il proprio baricentro, abbassando quello del Genoa. I rossoblù si sono però difesi arretrando e comprimendo le linee, facendo densità sul centro, e rendendo difficile all’Atalanta arrivare in area con possibilità di tiri puliti.

Sul finire del primo tempo, il Genoa ha frenato l’intensità ritrovata dei nerazzurri, giocando alcuni possessi intelligenti, facendo girare palla sulla mediana, miranti a rallentare i ritmi di gioco, e ad abbassare le linee degli uomini di Gasperini.

 

Al termine della prima frazione di gioco, le statistiche hanno raccontato di un predominio territoriale nerazzurro (55% di possesso palla), ma con un’Atalanta che non ha avuto dei possessi brillanti come al solito (79% di precisione). Il computo delle grosse occasioni pendeva infatti a favore del Genoa (2 a 1), mentre i tiri sono stati 7 per parte.

 

Per tentare di scardinare la difesa rossoblu, l’Atalanta ha provato ad attaccare raggiungendo il fondo e crossando (10 di cui 1 solo completato), o cercando il filtrante all’interno dell’area (6 tiri su 7 da dentro l’area di rigore genoana), ma ha sempre trovato un “muro” di maglie rossoblu che ha sporcato ogni conclusione, come mostrato dall’immagine sotto.

 

Secondo tempo

All’intervallo, Ballardini ha levato dal campo il più offensivo Zajc, per un centrocampista più muscolare come Lerager. Il copione di gara è rimasto però lo stesso della prima frazione di gioco, con il Genoa che seppur con un baricentro leggermente più basso, ha pressato i nerazzurri con intensità una volta giunti sulla mediana. Il portatore di palla atalantino è sempre stato raddoppiato, ed il possesso dei nerazzurri si è spesso sviluppato con difficoltà, e con molti palleggi in orizzontale.

La disposizione più bassa del Genoa ha complicato la circolazione di palla dei nerazzurri soprattutto sulla trequarti, con Ilicic che si è più volte intestardito nel cercare di dribblare gli avversari per giungere in area di rigore, ma finendo ogni volta per essere “rimbalzato” dalla difesa genoana (1 solo passaggio chiave).

Al minuto 56, Gasperini ha tolto Zapata (2 duelli vinti su 5, 1 tiro in porta, 1 passaggio chiave e 14 passaggi completati su 18 tentati), che ha giocato prevalentemente spalle alla porta, inserendo Muriel. Ballardini ha tolto Masiello per Goldaniga e inserito anche Behrami per Strootman.

Al minuto 58, l’Atalanta ha avuto un buon break, su uno dei rari sbilanciamenti del Genoa. Lo sganciamento di Palomino ha bucato la linea difensiva rossoblù, ma la rifinitura dell’argentino è stata ribattuta da un difensore con Ilicic completamente libero sul centro.

 

A metà ripresa la pressione dell’Atalanta è diventata tambureggiante. Gasperini ha inserito a quel punto Miranchuk per Malinovskyi (1 passaggio chiave, 29 passaggi completati su 40 con il 73% di precisione, 0 tiri) ma lo stato d’assedio non ha prodotto grosse occasioni. In questa frazione di gara, Ilicic ha giocato il numero più elevato di palloni per i nerazzurri, senza mai trovare però il pertugio in dribbling (9 tentati 0 vinti), o trovare l’assist giusto per i compagni.

Al 70° minuto il possesso palla dei nerazzurri si è attestato al 72%, con l’84% di precisione nei passaggi. Gli uomini di Gasperini hanno prodotto nei primi 25 minuti della ripresa, 9 tiri (1 solo in porta) e colpito un palo con Hateboer, ma la gara è restata inchiodata sullo 0-0.

Nel prosieguo della gara i nerazzurri hanno continuato a cercare la penetrazione in area con il fraseggio corto, ma è mancata la giocata di qualità sulla trequarti, capace di mettere un nerazzurro davanti a Perin, con il fronte rivolto alla porta. In questo modo, l’azione della squadra di Gasperini è diventata un continuo e ripetitivo tentativo di sfondamento centrale. La densità degli uomini di Ballardini a protezione dell’area di rigore ha consentito ai difensori genoani di bloccare o sporcare sempre queste percussioni.

Al minuto 87, Gasperini ha inserito Lammers e Maehle al posto di Ilicic e Hateboer, con l’Atalanta che ha finito la gara protesa in avanti, e con tre giocatori ad occupare lo spazio di fronte all’area di rigore (Muriel, Miranchuk e Lammers), ma senza riuscire a trovare la giocata vincente.

Statistiche

Alla fine della gara, la supremazia della squadra di Gasperini è rimarcata dagli xG prodotti. Sono stati ben 2.13 gli xG accumulati dall’undici nerazzurro a fronte di 19 tiri, mentre sono rimasti 1.04 xG (rimasti fermi al dato del primo tempo), quelli prodotti dal Genoa. Costante la pressione alta dell’Atalanta che al termine della gara ha fatto registrare un dato di PPDA pari a 6.73, contro il 19.19 del grifone, che ha iniziato l’azione di pressione in prossimità della linea di centrocampo. 2.13 l’aspettativa in punti a favore dei nerazzurri, che hanno visto immeritatamente frenare la propria rincorsa verso le prime quattro posizioni della classifica, con un dispendio notevole d’energie, che speriamo non si rifletta nei prossimi ravvicinati impegni.