Cinque reti fatte, una marea quelle sbagliate, una partita in discussione solo nei pochi minuti intercorsi tra il goal di Nzola e il pareggio di un Pasalic in versione sempre più Super Mario e che quando incrocia lo Spezia a Bergamo si esalta: 4 reti in 2 partite, quella di oggi strepitosa. Da qui alla sosta di Natale tra campionato e Champions l’Atalanta era attesa da 9 partite, la prima è stata di quelle vecchia maniera, a tratti dominata, con il povero Provedel che si è trovato suo malgrado nel mezzo di un bombardamento incrociato. In vista del martedì di coppa in quel di Berna solo ottime notizie, compreso il ritorno al goal di Muriel, atteso dalla prima giornata in quel di Torino.
L’Atalanta si conferma quarta forza del campionato e nella ridda di scontri diretti questo turno potrebbe rivelarsi decisamente molto favorevole, nell’attesa del match di sabato prossimo allo Juventus Stadium dove i nerazzurri arrivano in un assoluto stato di grazia e guardando la banda Allegri dall’alto in basso. Se poi dal match con lo Young Boys sul sintetico bernese arrivassero i punti decisivi per la conferma in Europa (quale si deciderà l’8 dicembre col Villareal a Bergamo) la trasferta a Torino potrebbe rivelarsi ancora più interessante. Certo, gli svizzeri arrivano alla partita di martedì decisamente riposati visto che non scendono in campo dal 6 novembre e che quella in programma nel fine settimana con il Basilea è stata rinviata causa lavori alla ferrovia, una delle motivazioni più surreali mai sentite: ma l’Atalanta vista con lo Spezia è oggettivamente difficile da mandare fuori dai binari anche per le efficientissime ferrovie elvetiche.
Ma torniamo al Gewiss Stadium, dove va detto che i liguri hanno giocato a viso aperto. Pure troppo per una squadra che ha sì ottime individualità (Maggiore ha confermato tutto quello che di buono si era già visto la scorsa stagione, bene anche il Verde del primo tempo) ma anche una difesa semplicemente disastrosa che si è presentata a Bergamo con 26 reti subite e se n’è andata con 31. La peggiore del campionato, manco a dirlo. Con spazi del genere i nerazzurri sono andati a nozze. Incassato un gollonzo surreale da Nzola (ahi ahi Musso, non ci siamo ancora) si sono riversati in avanti da ogni zona del campo con uno Zappacosta superlativo, un Maehle al quale manca solo il goal, Koopmainers che nonostante il giallo incassato dopo 10 minuti non ha mai tirato indietro il piede e ha cominciato pure a inquadrare la porta. Ma su tutti si erge un monumentale Zapata, il centravanti più devastante visto in maglia nerazzurra: impossibile fermarlo, è in uno stato di forma incredibile e non pare avere minimamente risentito della trasferta oceanica per le qualificazioni mondiali con la Colombia. Vero che il primo tentativo rigore l’ha sbagliato facendo risvegliare i soliti timori che assalgono il tifoso nerazzurro medio ogni volta che la palla viene posizionata sul dischetto, ma il secondo (ripetizione giusta, il giocatore spezzino che ha buttato la palla in corner sulla ribattuta del portiere era in area prima del tiro del colombiano) è stato decisivo nel cambiare l’inerzia della partita, per non parlare del devastante contropiede del 3-1 di Pasalic.
Tutto bene insomma, compresi i bambini sugli spalti e l’ingresso in campo di Muriel e di Malinovskyi, entrambi in rete, il recupero di Toloi e quello di Pessina. Un pezzo alla volta la rosa sta tornando al completo e questo ha permesso a Demiral e soprattutto Freuler di tirare un po’ il fiato. Peccato solo per la rete spezzina nel finale (Scalvini è bravo, ma il movimento di Nzola fa capire bene come il ragazzo debba ancora farsi le ossa) ma con un’Atalanta così sono davvero dettagli. Ora sotto con lo Young Boys che martedì sera non potrà giocare come nel match d’andata a Bergamo, dovrà attaccare e scoprirsi: l’ha fatto pure lo Spezia e il risultato è lì da vedere.