Cominciamo bene / Bergamo Città
Lunedì 07 Marzo 2016
Salvezza (non più) sicura
e una «sana strizza»
Se è permesso provocare, vien da dire: finalmente. Finalmente può dirsi esaurito il «tranquillante» della classifica, delle ultime tre condannate a retrocedere di certo, di quel margine di punti che comunque sia, nonostante sconfitte a raffica e qualche pareggino raccattato qua e là, restava un margine di sicurezza.
Adesso che è arrivata l’ennesima sconfitta e che il Frosinone ha mandato al tappeto l’Udinese di Colantuono, adesso il margine sulla serie B è di soli quattro punti (è vero, valgono cinque per gli scontri diretti, ma diciamolo sottovoce). E con un calendario da brividi, l’Atalanta non può più stare tranquilla. Va scritto senza timore: la serie B ora non è un esercizio da «gufi», o da pessimisti cosmici. La serie B è una possibilità, perché quando si cade dall’alto fermarsi è forse più difficile, e quella dell’Atalanta, per mille ragioni, sembra una caduta libera. La squadra non è morta né di gambe né di testa, e l’ha dimostrato anche ieri. Ma non fa gol, non fa gol, non fa gol. Nemmeno se ci prova di mano, questa Atalanta fa gol. Sarà sfortuna, saranno mille motivazioni, ma nel calcio conta il risultato, e il risultato dice che non si fa gol nemmeno per grazia ricevuta.
Adesso, però, c’è una novità. Il tesoretto di punti s’è assottigliato, dopo la Sampdoria anche il Genoa ha messo la freccia ed è passato davanti. Ora dietro ci sono le tre «candidate», più Palermo e Udinese che stanno come l’Atalanta, se non (fortunatamente) peggio. La novità è questa: ammesso che Verona e Carpi siano condannate, adesso l’Atalanta è nel «lotto» delle possibili retrocesse. Lo è ufficialmente, non ci giriamo attorno. E toccherà a tutti, nei loro diversi ruoli, trovare il modo di rialzare la testa.
Magari anche la paura, una «sana strizza», potrà essere un propellente per uscire dalle sabbie mobili. Perché è quando ti senti davvero sprofondare la terra sotto i piedi che forse capisci che serve un colpo di reni, capisci che serve quel «qualcosa» in più. Diceva Mondonico in settimana: all’Atalanta manca un vero obiettivo. Si sente salva, e sa che non può più correre per un posto in Europa. Bene, se dobbiamo trovare il risvolto positivo di giornata, è questo: ora un obiettivo c’è. La serie A è a rischio, e va salvata.
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