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( foto Cesni)
S’infittisce il giallo dell’auto pirata che sabato sera ha travolto e ucciso Simone Suardi. Non solo mancano all’appello la vettura pirata e il suo intestatario, un trentenne kosovaro residente a Calcio, ma anche il fratello.
S’infittisce il giallo dell’auto pirata che sabato sera ha travolto e ucciso Simone Suardi. Non solo mancano all’appello quella che i carabinieri ritengono essere la vettura pirata, una Fiat Bravo di colore grigio «steel» chiaro, e il suo intestatario, un trentenne kosovaro residente a Calcio. Da domenica sembra sparito nel nulla anche l’unico parente stretto che l’immigrato avrebbe in Italia, vale a dire un suo fratello.
Alcuni testimoni hanno raccontato di aver notato la Fiat Bravo del kosovaro circolare nella serata di sabato a Calcio, poco dopo l’incidente (ma in quel momento i testimoni non potevano saperlo) e con la parte anteriore danneggiata. Ma chi c’era al volante? Il trentenne intestatario, oppure suo fratello? Il dubbio è lecito, visto che entrambi sono spariti dalla circolazione.
Può essere che entrambi abbiano deciso di scappare all’estero: l’ipotesi che sembra prevalere tra gli inquirenti è quella della fuga in Svizzera, dove i due potrebbero aver trovato ospitalità da connazionali, forse all’oscuro di quanto accaduto sabato sera a Martinengo.
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