Violenze in casa su bimba di 6 anni
Sette anni e mezzo di condanna

La piccola aveva rivelato gli abusi alla sorella e poi alla mamma. Arrivata la sentenza: sette anni e mezzo per l’uomo che le faceva da padre.

È stato condannato a sette anni e sei mesi di reclusione, e al pagamento di 50 mila euro di provvisionale, l’uomo accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una bambina che credeva essere sua figlia, fino a quando non è emerso che il padre biologico era un altro.

Secondo l’indagine della Procura, in mano al sostituto procuratore Gianluigi Dettori, i fatti risalgono al 2013, quando la piccola aveva appena sei anni. Anche la bambina è stata più volte ascoltata (con tutte le precauzioni del caso) per verificare i fatti. Gli episodi di violenza si sono consumati nel 2013 in un paese dell’Isola. A quei tempi la famiglia viveva insieme sotto lo stesso tetto. Fino a quando la piccola ha iniziato a stare male (aveva un’irritazione nelle parti intime) e la madre l’ha portata al Pronto soccorso. Qui la piccola ha deciso di parlare alla sorellina. Una confidenza che, subito dopo, la sorella maggiore ha riportato alla madre.

A questo punto, la donna si è rivolta alla figlia più piccola chiedendo conferma di quello che aveva saputo. Ha spiegato al personale del Pronto soccorso quanto aveva appena appreso e, dai primi accertamenti, è emerso che l’irritazione lamentata dalla piccola era compatibile con l’ipotesi di violenza. La madre e le figlie sono quindi tornate a casa per preparare i bagagli e, appena l’uomo è uscito, lei ha chiamato i carabinieri che le hanno portate in una struttura protetta.

L’imputato non si è mai presentato in tribunale, ma secondo la tesi difensiva la piccola sarebbe stata influenzata dall’ambiente in cui viveva e, poiché i genitori non andavano d’accordo, ha dipinto il padre con tinte fosche. Versione che non ha però convinto il tribunale di Bergamo, che ha invece accolto la tesi accusatoria avanzata dalla Procura.

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