Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 14 Ottobre 2019
Via San Giorgio, rivoluzione sicurezza
Scopri la mappa interattiva degli incidenti
Il Comune installerà un nuovo semaforo e cambierà i tempi. L’assessore Zenoni: «Troppi schianti, non era più possibile attendere».
Sarà la rivoluzione della chiarezza: corsie fisse, tempi semaforici più definiti, soprattutto un nuovo grande semaforo «a sbraccio» su via Paleocapa visibile anche a distanza. All’incrocio tra via San Giorgio, via Autostrada e via Paleocapa, il più pericoloso della città, il Comune interverrà per garantire più sicurezza e limitare gli incidenti: dal 2002 al 2018 ne sono stati registrati oltre 200. L’investimento non è tanto di risorse economiche, quando nel lungo studio condiviso tra funzionari di Atb, agenti della Polizia locale e tecnici della mobilità per trovare la soluzione migliore e soprattutto efficace. Hanno lavorato tutta l’estate per concepire tutti i possibili livelli di intervento e il relativo impatto sulla sicurezza e sul traffico. Su L’Eco due pagine in cui vengono spiegate tutte le modifiche all’incrocio.
Qui invece una mappa interattiva in cui è possibile visualizzare tutti gli incidenti dal 2002 al 2018 avvenuti nella città di Bergamo. Lo strumento è stato realizzato dalla redazione cronaca grazie all’elaborazione degli open data del Comune di Bergamo. Nella mappa vengono mostrati tutti gli incidenti visualizzati grazie a una linea temporale che scorre in automatico e mostra l’andamento nel tempo. Attraverso nove slide della durata di trenta secondi ciascuna il lettore può viaggiare nella città alla scoperta degli incroci più a rischio, dal via San Giorgio fino all’intersezione tra viale Papa Giovanni XXIII, via Angelo Mai e via Paleocapa.
Non solo in città: anche in provincia di Bergamo continua l’emergenza incidenti. Dal rapporto Aci Istat emerge un aumento dei morti in Bergamasca: +17,4% dal 2017 al 2018. Le persone che hanno perso la vita sono passate da 46 a 54. In totale gli incidenti sono stati 2.899 contro i 2.952 dell’anno prima. Con un andamento così negativo già sembra impossibile che la Bergamasca possa rispettare l’obiettivo fissato dall’Unione europea, cioè una diminuzione del 50% dei morti in incidenti stradali dal 2010 al 2020. Nove anni fa in provincia i decessi infatti sono stati 73, per centrare il traguardo Ue bisognerebbe mettere in campo contromisure indispensabili per arrivare l’anno prossimo ai 36, quota che ora pare irraggiungibile.
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