Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 22 Febbraio 2016
«Via la cittadinanza a Mussolini»
1500 firme raccolte dai promotori
Sono 1500 le firme raccolte dai promotori della revoca della cittadinanza onoraria di Bergamo a Benito Mussolini. Gli enti promotori hanno consegnato la petizione in Comune a Bergamo per chiedere ufficialmente al Consiglio comunale di togliere il nome del Duce dall’elenco delle persone meritevoli della cittadinanza onoraria.
Qualche mese fa il sindaco Giorgio Gori, dalle pagine de L’Eco di Bergamo, ha motivato la sua posizione contraria all’istanza. Molti esponenti della sua maggioranza, tra cui il vicesindaco Sergio Gandi, hanno però deciso di firmare e sostenere la richiesta. La questione quindi potrebbe essere discussa dal Consiglio comunale, così come chiesto dai promotori, per dare una risposta definitiva. “Gli enti promotori dopo aver formulato all’amministrazione di Bergamo la proposta della revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini, di fronte al silenzio si sono impegnati, dal novembre 2015, in una raccolta firme che ha voluto e vuole essere di sensibilizzazione – spiegano i promotori -. Le firme raccolte sono circa 1500. La raccolta ha coinvolto tanto la città che la provincia. Hanno firmato più donne che uomini, e possiamo dire più giovani che adulti maturi. E’ importante questa considerazione non solo perché ricorda la modalità con cui è nata la raccolta, ma anche per capire la sensibilità che si muove intorno a questo tema. La politica non è stata del tutto assente: non solo tra i promotori ci sono i giovani democratici, ma altri partiti hanno aiutato nella raccolta concreta. Hanno firmato donne e uomini impegnati nella politica attiva del nostro territorio: Sergio Gandi, Marzia Marchesi, Romina Russo, Emilia Magni, Marcello Zenoni, Alessandro Tiraboschi, Clara Colombo e Matteo Rossi. I promotori della raccolta firme sottoscrivono nuovamente e con più forza le ragioni espresse nel documento che accompagna la raccolta firma e dopo le osservazioni e le critiche ricevute in questi mesi osservano. Non si chiede di cancellare la storia: del resto la revoca della cittadinanza non cancella il fatto storico del suo conferimento. Si chiede di fare la storia: la revoca, se ci sarà, sarà un atto storico che si aggiungerà a quello del conferimento, nella storia amministrativa della nostra città”.
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