Cronaca / Bergamo Città
Domenica 24 Luglio 2016
Via Cornagera, situazione tranquilla
Angeloni: lunedì si decide il nuovo spazio
La preghiera delle 17 di domenica 24 luglio si è svolta regolarmente, senza tensioni in via Cornagera dove la palestra della scuola è stata data in «prestito» temporaneo al Comitato Musulmani dopo i fatti di via Cenisio di venerdì scorso.
Una pattuglia della polizia resta però in zona, solo a scopo preventivo. Alle 23 è in programma la terza preghiera della giornata. La mattina è stata invece più «movimentata»: la polizia è dovuta intervenire per placare la tensione tra i musulmani che stavano pregando all’interno della palestra delle scuole medie e alcuni residenti. Non è chiaro il motivo del diverbio, e la questione si è risolta grazie anche alla presenza delle forze dell’ordine e senza ulteriori tensioni.
La palestra di via Monte Cornagera è il luogo autorizzato dall’Amministrazione comunale, dalla Prefettura e dalle Forze dell’Ordine per la preghiera del Comitato musulmani dopo i fatti di venerdì 22 luglio. Due giorni fa la moschea di via Cenisio è stata infatti occupata da circa una cinquantina di persone. La protesta è stata organizzata da un lato contro la chiusura del centro da parte del presidente Saleh per lavori di manutenzione e, dall’altro, contro l’ordinanza che vieta (con multe) di intralciare il passaggio all’esterno e che di fatto vieta di pregare in strada. Poco dopo le 17 dalle finestre della moschea si è visto uscire del fumo. Verso le 18 le persone presenti si sono radunate in strada e hanno iniziato a pregare, la tensione è rimasta molto alta fino a sera. Verso le 18,30 un membro del direttivo di Saleh è entrato nella moschea e stava per essere aggredito dai rappresentanti della fazione opposta: è dovuta intervenire la polizia per sedare gli animi.
Proprio nel pomeriggio di domenica un comunicato del Direttivo del Centro islamico di Bergamo è stato diffuso ai media: «Siamo il Direttivo dell’unico centro islamico riconosciuto a Bergamo, composto da 16 etnie diverse unite dalla fede religiosa, gli unici ad aver sottoscritto accordi con il governo della città per la realizzazione del cimitero islamico ad utilizzo di tutti i musulmani; abbiamo sempre agito nella legalità anche nella vicenda della denuncia contro l’ex-presidente, pagando però un prezzo altissimo, che anche centinaia di musulmani onesti stanno pagando come noi, anche decine di persone che resesi conto dell’inganno e delle falsità che gli hanno raccontato si stanno rivolgendo a noi per avere finalmente le idee chiare e conoscere i fatti certificati dai documenti, persone però che temono ritorsioni» inizia così il lungo testo.
«Ciò che è successo venerdì scorso è stato causato dallo stesso gruppo di persone che da settembre 2015 ha creato disordini all’interno della moschea, coloro i quali all’inizio contestavano in modo non violento convinti che “il vento spirasse in loro favore”, ma dopo il sequestro del 22 dicembre 2015 dei conti correnti e dell’immobile di via S.Fermo sono diventati violenti prima con gli insulti e poi con provocazioni fisiche, intimidazioni al presidente (danneggiamenti alle auto, minacce di morte) e a tutti i componenti del Direttivo, fatti già denunciati alle autorità,manifestando la loro totale mancanza di rispetto verso le regole e le leggi dello Stato» continua in comunicato: «Tutti i dirigenti che hanno gestito il Centro dal 2000 sono rimasti insieme al presidente Saleh ed hanno all’unanimità preso la decisione di espellere l’ex-presidente e di denunciarlo all’autorità giudiziaria. Tutto ciò che è successo in quei due mesi prima della chiusura del centro si è quindi spostato sulla pubblica via ed è sotto gli occhi di tutti per i fatti di venerdì ed anche dei mesi precedenti (occupazione della via violando la legge ed i diritti dei residenti, funerale in strada, fare i propri bisogni per strada, rifiutare le sale offerte dal Comune, ecc…)».
Nel frattempo interviene anche l’assessore del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni: «Ho spiegato ad alcuni residenti che mi hanno contattato che l’uso di quella palestra è per ora deciso in emergenza. Lunedì 25 luglio al tavolo per l’Ordine e la sicurezza decideremo quale luogo concedere insieme al prefetto e alle forze di pubblica sicurezza - ha commentato la giornata odierna il politico -. I mussulmani sono circa 50 e per non disturbare eviteranno di usare il microfono per le preghiere, ho detto anche che non ci sarà l’affluenza vista durante il Ramadan. Dopo i fatti di via Cenisio di venerdì hanno estromesso i violenti e censurato l’accaduto». Un commento anche sul comportamento del collega Ribolla: «Incitando all’intolleranza i residenti, denota immaturità politica».
Nella «baruffa politica» interviene anche Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord: «L’assessore all’Islam dichiara che la Lega istiga i residenti di via Cornagera? Invece di tagliare i ponti con i violenti, intolleranti, arroganti islamici, Angeloni se la prende con il capogruppo leghista Ribolla e con gli abitanti di via Cornagera.A questo punto l’unica “immaturità politica” è quella della Giunta Gori».
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