Cronaca / Bergamo Città
Domenica 26 Settembre 2021
«Venite a Lourdes, qui troverete risposte alla vostra vita e un pieno di energia»
Il prossimo 18 ottobre il vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, accompagnerà i bergamaschi al pellegrinaggio diocesano a Lourdes. Padre Nicola Ventriglia, cappellano del santuario, spiega il valore della visita nella grotta delle Apparizioni: «Il primo miracolo è mettersi in ascolto di Maria. A Bernardette ha cambiato la vita, succederà anche a voi». Per le iscrizioni al pellegrinaggio rivolgersi all’Agenzia Ovet.
«Nella grotta di Lourdes ognuno di noi ottiene delle risposte per la propria vita. Venite a pregare perché la Madonna ha sempre qualcosa da dirci. E finalmente potete farlo di nuovo in totale sicurezza». A rassicurare i pellegrini, che il prossimo 18 ottobre parteciperanno al pellegrinaggio diocesano a Lourdes con il vescovo Francesco Beschi, è padre Nicola Ventriglia. Un volto noto in Italia perché è il coordinatore dei cappellani di lingua italiana al santuario e perché tutti i giorni recita il Rosario in diretta televisiva su TV2000 alle 18 dalla grotta di Massabielle, dove la Madonna apparve la prima volta l’11 febbraio 1858 a Bernardette Soubirous. Il suo messaggio di speranza è rivolto anche ai bergamaschi che hanno ancora la possibilità di iscriversi al pellegrinaggio del prossimo 18 ottobre. Il viaggio in giornata è organizzato dall’Agenzia Ovet di Bergamo che ha già riempito un aereo e ora sta raccogliendo le adesioni per il secondo con partenza dall’aeroporto di Orio al Serio. Ci sono ancora alcuni posti liberi sul secondo aereo organizzato dall’Agenzia Ovet. Il programma prevede la partenza da Orio alle 7 e il rientro entro le 22. A Lourdes i pellegrini saranno accompagnati dal vescovo Francesco Beschi che alle 11 celebrerà la Messa alla grotta delle Apparizioni (Per le iscrizioni telefonare allo 035/243723. Oppure clicca qui https://www.ovetviaggi.it/OVET/vacanze/pellegrinaggio/000000000002587-lourdes-in-giornata.html)
Il pellegrinaggio da Bergamo del 18 ottobre ha un profondo significato di ripartenza. Al santuario si accede in sicurezza?
«Non c’è motivo di aver paura. Grazie a Dio la situazione è tranquilla e nel santuario abbiamo applicato tutte le norme richieste dalle autorità. Si entra con il green pass e con la mascherina. A terra sono state disegnate le segnalazioni per muoversi in totale sicurezza all’interno del santuario».
Le immagini degli anni pre-pandemia ci mostrano processioni con migliaia di persone molto vicine. Come vi siete riorganizzati?
«Le processioni, anche quella suggestiva della sera con i flaumbeux, sono rimaste ma sono statiche. Sulla pavimentazione sono stati disegnati quadrati dentro i quali si devono fermare le persone alla distanza giusta. Non sono più le persone a spostarsi ma è la statua della Madonna che viene portata tra la gente. Nelle celebrazioni sono garantite le distanze per evitare gli assembramenti. E nell’area del santuario ci sono ovunque distributori di gel igienizzante: anche nelle piccole cose non vogliamo essere superficiali».
L’accesso alla grotta e il bagno nelle piscine come sono regolamentati?
«Nella grotta si accede con la mascherina (da tenere in tutto il santuario), l’accortezza di rimanere distanziati e di non toccare nulla. Nelle piscine il bagno purificatore con immersione è stato sospeso e sostituito con il gesto dell’acqua. Si entra nelle piscine per una breve catechesi, sia come singoli sia come famiglie, e alla fine viene versata l’acqua sulle mani dei pellegrini che possono berla o usarla per lavarsi il volto. Il catino viene toccato solo dagli addetti che dopo il passaggio del pellegrino lo igienizzano e cambiano l’acqua. Così il rito purificatore rimane intatto e allo stesso tempo risulta sicuro per tutti».
A Lourdes si rivolgono milioni di persone per intenzioni personali. Come raccogliete tutte queste invocazioni d’aiuto?
«In effetti qui arrivano un mare di preghiere. Spesso è un mare in tempesta e chi è in balìa di una vita dal cielo plumbeo ha bisogno di luce. Noi affidiamo le richieste di aiuto alla Madonna e lo facciamo con la preghiera e anche con un gesto simbolico: ogni mercoledì e sabato durante il Rosario accendiamo un grosso cero che portiamo nella Cappella delle luci nella grotta. Quelle fiammelle diventano segno di devozione alla Madonna affinché riporti la luce nella vita delle persone afflitte da mali del corpo e dello spirito».
Lei da tanti anni, con tv e radio, entra nelle case di milioni di italiani per la recita del Rosario. Ha incontrato migliaia di pellegrini ascoltandone storie e fatiche. Cosa risponde a chi si aspetta un miracolo?
«A tutti dico sempre che è già un miracolo l’aver deciso di porsi con umiltà in ascolto della Madonna nella grotta di Lourdes. Qui incontro spesso un’umanità ferita che ha bisogno di soccorso. I carichi sono davvero pesanti ma il miracolo arriva se sappiamo metterci in ascolto. Nella preghiera alla grotta si respira la bellezza di Cristo attraverso l’abbondanza di grazia di Maria. Come a Bernadette cambiò la vita, così può succedere a tutti noi. Qui in tanti ricevono la grazia di ritrovare la strada giusta nella vita con dignità e serenità. Cari bergamaschi, dopo tanti mesi di sofferenza per la pandemia, venite a Lourdes per un pieno di energia. Vi cambierà la vita».
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