Veneto Banca, sequestri per 59 milioni
Fiamme Gialle anche in Bergamasca

Sequestri di beni immobili per un totale di 59 milioni di euro sono scattati martedì, su disposizione del gip di Roma, nei confronti di quattro imprenditori ed un ex manager coinvolti nell’inchiesta romana su Veneto Banca, attualmente in fase di udienza preliminare.

Alcuni dei beni sono stati sequestrati in provincia di Bergamo a uno degli imprenditori coinvolti. Gli uomini del Nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, in co-delega con quelli del Nucleo di Polizia Tributaria della Gdf di Venezia, hanno posto i sigilli, tra Veneto, Piemonte e Lombardia, a 11 fabbricati e diversi terreni, auto di lusso e conti correnti riconducibili agli indagati. L’operazione nasce dall’inchiesta della Procura di Roma sul crac dell’istituto di Montebelluna, che vede indagate 15 persone, tra cui l’ex Ad Vincenzo Consoli, ed è riferita a due delle imputazioni di ostacolo all’attività di vigilanza contestate dai pm di Roma nella richiesta di rinvio a giudizio. Per i 4 quattro imprenditori, con passati incarichi nel cda di Veneto Banca, l’accusa fa riferimento alla realizzazione di un’operazione cosiddetta ’portatè: i quattro, d’intesa con Consoli, avrebbero acquisito pacchetti obbligazionari del valore di 7,5 milioni ciascuno (facenti parte di un prestito obbligazionario emesso dalla stessa banca) a fronte dell’impegno dell’istituto di riacquistarli di li a breve. Nei confronti del manager, Francesco Bertolo, ex responsabile della centrale amministrazione di Veneto Banca, l’accusa riguarda invece una cosiddetta operazione ’baciatà, che l’uomo avrebbe ideato d’accordo con Consoli. Il meccanismo era questo: tre persone estranee (e non coinvolte nei sequestri) si erano impegnate ad acquisire pacchetti di azioni di Veneto Banca ricevendo in contropartita dall’istituto l’impegno a riconoscere un tasso d’interesse del 3% (clausola inusuale per i titoli azionari), per poi procedere al riacquisto delle stesse azioni tramite soggetti terzi. La Gdf di Venezia ha sequestrato a Bertolo una villa, un negozio e una parte di multiproprietà in un golf club, tutte a Jesolo (Venezia), per un valore di 480mila euro. Gli altri sequestri hanno riguardato gli imprenditori Flavio Marcolin, Gianclaudio Giovannone, Mosè Fagiani e Pietro D’aguì, e sono stati portati a termine a Milano, Torino e Bergamo.

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