Vaccino per medici di famiglia e pediatri
Al Papa Giovanni 228 somministrazioni

Il primo sabato disponibile della campagna vaccinale avviata martedì dal Papa Giovanni XXIII è stato dedicato alla tutela delle categorie sanitarie che hanno pagato un duro tributo alla lotta contro il coronavirus.

Sono 228 gli operatori della sanità bergamasca che hanno ricevuto il vaccino anti Covid-19 sabato 9 gennaio, al punto prelievi dell’Ospedale di Bergamo. Si tratta di 119 i medici di medicina generale, pediatri e medici di continuità assistenziale del territorio di afferenza dell’Asst Papa Giovanni XXIII, 109 il personale volontario delle «croci» che opera sulle autoambulanze per il primo soccorso.

Le operazioni sono iniziate alle ore 8.30 con due linee attive in contemporanea per le iniezioni, i punti per le operazioni preliminari (accettazione, consenso informato, diluizione delle dosi in loco) e per la registrazione finale, per un totale di 10 operatori impegnati. Le prenotazioni erano state effettuate nei giorni scorsi direttamente dal personale del Papa Giovanni XXIII.

Tra gli operatori che in questo primo sabato di campagna vaccinale hanno ricevuto la prima somministrazione sono 119 i medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale che operano nel territorio di afferenza dell’Asst Papa Giovanni XXIII. Si tratta della città di Bergamo, di alcuni comuni dell’hinterland e dell’area di Villa d’Almé, della Valle Imagna e della Valle Brembana. Il vaccino è stato proposto anche al personale che opera negli studi medici. Già calendarizzato il richiamo della seconda dose tra 21 giorni, per dare completa efficacia alla protezione garantita dal vaccino.

L’alta adesione dei medici di base e dei pediatri alla campagna di profilassi contro il virus Sars-CoV-2 è l’arma più efficace per la tutela delle migliaia di cittadini che ogni giorno si rivolgono alla rete territoriale della medicina di famiglia della nostra provincia.

«La vaccinazione di medici di famiglia e pediatri di libera scelta, insieme a tutti gli altri medici e operatori sanitari, è un obiettivo strategico di questa campagna, sia per garantire i servizi sanitari che per tutelare la salute dei pazienti – ha dichiarato Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Bergamo -. Non avevo dubbi sull’altissima adesione dei medici di famiglia che saranno attori fondamentali nella somministrazione del vaccino anti Covid alla popolazione. Mi auguro che questa loro ulteriore disponibilità, che si aggiunge all’impegno nella gestione dei pazienti cronici, nel telemonitoraggio, nell’attività ordinaria e nei tamponi rapidi, venga presto supportata dall’arrivo di infermieri e personale amministrativo».

La campagna vaccinale del Papa Giovanni XXIII intanto prosegue senza sosta. L’ultima novità riguarda l’ampliamento delle sedute vaccinali per i 5.000 dipendenti anche alla domenica. Una decisione presa per venire incontro all’elevato numero di adesioni tra il personale.Venerdì 8 gennaio è partita la distribuzione delle prime fiale di vaccino ai «18 spoke» del Papa Giovanni XXIII: 4 case di cura e 14 Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) della provincia riceveranno 1.500 dosi totali a settimana nelle prossime tre settimane.
Inoltre è già partita al Centro prelievi del Papa Giovanni la formazione per gli operatori delle strutture sanitarie che dovranno effettuare le iniezioni. Le prossime giornate di sabato si proseguirà con il personale volontario delle «croci» che opera sulle autoambulanze per il primo soccorso.

«Quella di oggi (sabato 9 gennaio, ndr) è una giornata che attendevamo da molti mesi – ha dichiarato il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Maria Beatrice Stasi -. La vaccinazione dei medici di famiglia, pediatri e medici di continuità assistenziale, in una provincia come quella di Bergamo che ha pagato un tributo altissimo alla lotta al coronavirus, segna un punto di svolta. Come per i nostri professionisti ospedalieri, quando la profilassi sarà completata con il secondo richiamo, per tutti questi medici sarà possibile operare per la tutela della salute dei cittadini con maggiore sicurezza e serenità per se stessi e per tutti i cittadini che si rivolgono alla nostra sanità in cerca di cure ed assistenza».

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