Vaccino anti Covid, la Bergamasca
a quota 5 mila somministrazioni al giorno

Il punto sulla campagna vaccinale, venerdì 26 marzo, durante la call settimanale dell’Ats di Bergamo con i sindaci. «Gli erogatori stanno facendo questi numeri nonostante le difficoltà». La fase massiva dopo il 12 aprile.

«Sul fronte delle vaccinazioni ai cittadini over 80 la situazione vede Ats Bergamo con la percentuale più elevata di somministrazioni sulla prima dose in Lombardia. Stiamo usando il 96% delle dosi Pfizer disponibili per Ats. Chiaramente servono nuovi arrivi di vaccini. La scelta è stata di mettere in sicurezza la popolazione più a rischio». Lo ha spiegato Massimo Giupponi, direttore generale di Ats Bergamo, durante la call del 26 marzo tra Ats e i sindaci bergamaschi. Sempre sulla campagna vaccinale Giupponi ha evidenziato anche che «Regione Lombardia a livello nazionale è a 1.402.562 dosi: come dosi erogate rispetto agli abitanti, sono analoghe a quelle delle regioni di maggiori dimensioni. Il lavoro sta proseguendo nonostante le difficoltà riscontrate sino ad oggi».

Sono emersi anche i primi numeri sull’andamento delle varie fasi.

La fase 1 (operatori e ospiti delle Rsa, personale sanitario) ha una copertura del 99% sulla prima dose; sulla seconda dosi siamo al 100% per i sanitari e all’83% per le Rsa. La fase 1 è sostanzialmente in chiusura.

La fase 1bis (Unità di offerta socio-sanitarie, ordini professionali, sanità privata e altro) vede il 45% di somministrazioni per le prime dosi e il 20% di somministrazioni delle seconde dosi; siamo più avanti sulle unità di offerta sociosanitaria (63%) e sugli ordini professionali (69%); più indietro, mille somministrazioni circa, sulle UDO sociali.

La fase 1ter (cittadini over 80, personale scolastico, forze dell’ordine) ha uno stato di avanzamento al 72% di somministrazioni della prima dose e all’8% per quel che riguarda la seconda; il blocco di Astra Zeneca ha determinato un fermo che ha causato un ritardo di una settimana.

Per quel che riguarda il cordone arancione dei comuni verso Brescia, durante la call è stato spiegato che la campagna è all’80% della prima dose e al 6% sulla seconda dose. L’Ats sta predisponendo il tasso di adesione per Comune.

I prossimi passaggi prevedono l’attivazione degli hub nei quali, tendenzialmente da metà aprile dopo la fase over 80, partirà la campagna vaccinale massiva. Oggi sono state definite le sedi presenti sul territorio incluse Clusone, Mapello, Rogno, Zogno, Santomobono, Albino.

L’obiettivo posto da Regione Lombardia era di 17.000 dosi al giorno, ma è stato evidenziato nella call che con il coinvolgimento di tutti si arriva a 20.000 dosi al giorno, quindi non serve aprire nuove sedi. Rispetto alle 3.700 dosi al giorno di due settimane fa, attualmente la Bergamasca è a quota 5.000 vaccinazioni al giorno. Gli erogatori, ha sottolineato Ats, stanno facendo questi numeri nonostante le difficoltà relative al sistema di convocazione.

Nelle Asst, è stato spiegato da Ats nella call, verranno vaccinati gli estremamente vulnerabili già in carico a queste strutture: «Stiamo fornendo agli ospedali liste per evitare che i pluripatologici vengano chiamati da più ospedali: il rischio di qualche doppia chiamata rimane su 40.000 persone circa, ma il sistema renderà evidente l’avvenuta vaccinazione. Alcune Asst hanno già iniziato a vaccinare».

La campagna di vaccinazione massiva partirà tendenzialmente dopo il 12 aprile. Sono stati coinvolti le Asst e anche gli ospedali privati accreditati, cui è stato chiesto di garantire un numero minimo di vaccinazioni quotidiane. Il criterio utilizzato per i privati è stato il budget: i privati garantiranno quindi il 30% delle vaccinazioni al giorno, per lo più negli hub già esistenti.

A margine della call il direttore generale dell’Agenzia di tutela della salute di Bergamo, Massimo Giupponi, ha voluto ringraziare quanti, a vario titolo, hanno contribuito all’avvio delle vaccinazioni, alla fase 1, all’individuazione dei centri vaccinali e alla loro operatività: «Ringrazio innanzitutto le tre Asst: Papa Giovanni XXII, Bergamo Est e Bergamo Ovest. Quindi il mondo del privato accreditato e i medici di medicina generale. Senza dimenticare i soggetti con cui stiamo collaborando come le farmacie, i volontari e quanti si sono spesi in questi primi tre mesi per rendere possibile quello che, nel 2020, sembrava solo un sogno: la vaccinazione dei nostri concittadini rispetto al Coronavirus. Infine un grazie a tutti i collaboratori dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo». La strada è tracciata e la collaborazione della sanità territoriale in tutte le sue componenti è la via maestra da percorrere per raggiungere la meta: assicurare la copertura vaccinale a tutti i bergamaschi che si faranno vaccinare.

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