Vaccini: Astrazeneca agli over 60, Pfizer e Moderna per la seconda dose fino ai 59 anni

La decisione del Cts con una rivalutazione dell’uso di Astrazeneca: andrà somministrato a chi ha 60 anni o è over 60; Pfizer e Moderna per chi deve assumere ancora la seconda dose e ha un’età inferiore ai 60 anni.

Una raccomandazione del Cts che il ministro della Salute Roberto Speranza trasformerà in ordinanza «perentoria» ha specificato, da parte del Governo. «In questa fase noi continueremo ad utilizzare il vaccino AstraZeneca secondo le indicazioni e raccomandazioni del Cts che tradurremo in maniera perentoria per l’utilizzo sui territori. La valutazione dei nostri scienziati sarà poi gradualmente aggiornata e verificheremo l’evoluzione della campagna di vaccinazione nel quadro epidemiologico e anche le opportunità di acquisti rispetto all’iniziativa Europea per la prossima annualità. Ma in questo momento noi continuiamo ad utilizzare il vaccino AstraZeneca nelle modalità che sono indicate dalla raccomandazione del Cts» ha specificato.

In serata sarà anche firmata una nuova ordinanza: quella che «porta in zona bianca una parte molto larga del nostro Paese, oltre il 50%. Emilia Romagna, Lazio, Piemonte Puglia e la Provincia autonoma di Trento andranno in zona bianca» ha detto il ministro della Salute Speranza. Che ha anche sottolineato la bassa incidenza del contagio: «Abbiamo 26 casi su 100 mila abitanti, un numero molto basso: siamo il miglior Paese dell’Unione Europea dopo Irlanda e Malta. Siamo nella direzione giusta e nel verso giusto».

«I buoni risultati sono l’effetto di una campagna di vaccinazione che sta procedendo molto bene nel nostro Paese e che è lo strumento per chiudere questa stagione. Crediamo fermamente nella scienza che ci ha offerto questi vaccini, e ringrazio gli italiani: siamo quasi a 1 italiano su 2 che ha ricevuto la prima dose ma dobbiamo ancora accelerare» ha continuato il ministro della Salute alla conferenza stampa di aggiornamento sulla campagna vaccinale.

I DATI SUI VACCINI
Nell’incontro con la stampa anche i dati di vaccinazione
: «Il 45% della popolazione ha ricevuto almeno uan dose e quasi 1 su 4 ha ricevuto l’intero ciclo di vaccinazioni e ciò ha consentito di registrare tutta una serie di miglioramenti dei parametri epidemiologici e siamo a 600 posti di terapie intensive mentre ad aprile eravamo ad un numero 6 volte superiore» ha detto il coordinatore del Cts Franco Locatelli. Da qui le decisioni prese su Astrazeneca.

ASTRAZENECA PER GLI OVER 60
«Il Cts ha raccomandato per le prime dosi di vaccinazioni di riservare le dosi di AstraZeneca per coloro che abbiano età uguale o superiore a 60 anni. Per la fascia sotto i 60 anni c’è invece la raccomandazione per i vaccini a mRna - e ha aggiunto -. In questo contesto epidemiologico mutato il Cts in dialogo stretto con Aifa e le altre istituzioni sanitarie del paese, ha ritenuto opportuno rivalutare le indicazioni all’uso del vaccino AstraZeneca perchè essendo mutato lo scenario il rapporto tra benefici e potenziali rischi legati a trombosi rare cambia in funzione dell’età ma anche del mutato scenario».

LA SECONDA DOSE
«Per le seconde dosi si è deciso di dare una raccomandazione per impiegare una stessa dose dello stesso vaccino per over 60, mentre per gli under 60 pur in assenza di segnali di allerta preoccupanti, la raccomandazione è per la vaccinazione eterologa» ha continuato
il coordinatore del Cts Franco Locatelli che ha aggiunto: «Gli studi hanno previsto due dosi uguali di vaccino, tuttavia vi sono tutti i presupposti teorici e reali dall’immunologia per ipotizzare che combinare due tipologie di vaccini non porti alcun detrimento se non qualche vantaggio. Ci sono studi già disponibili che documentano il profilo sicurezza favorevole e una risposta anticorpale rassicurante per l’efficacia. Anche qui però su numeri più grossi monitoreremo la situazione».

L’IMPATTO DELLA DECISIONE
La decisione di somministrare Astrazeneca solo agli over 60 «avrà qualche impatto sul piano» vaccinale ma «sono sicuro che fra luglio e agosto riusciremo a mitigare questo impatto» ha detto il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo in conferenza stampa, sottolineando che in ogni caso c’è la «sostenibilità logistica» per cambiare il piano.

Questo perchè sono ancora potenzialmente 7,4 i milioni di italiani sopra i 60 anni che potranno ricevere ancora il vaccino di Astrazeneca alla luce delle nuove indicazioni del Comitato tecnico scientifico. «Si tratta di 3,5 milioni di over 60 che devono ancora ricevere la prima dose - e sono quelli, ha detto Figliuolo , «su cui dobbiamo continuare sempre e in maniera incalzante a cercare di somministrare» i vaccini - e 3,9 milioni di over 60 che devono invece fare il richiamo.

I NUMERI NAZIONALI DELLE VACCINAZIONI
«Ad oggi - ha sottolineato il generale - sono stati vaccinati con una dose il 91,5% degli over 80, l’85% degli appartenenti alla fascia 70-79 e il 76% di coloro che sono nella fascia 60-69. Complessivamente, invece, sono stati superati i 40 milioni di somministrazioni, con il 49% degli italiani raggiunti dalla prima dose».

IL 49% DEGLI ITALIANI GIA’ CON LA PRIMA DOSE
«La campagna sta procedendo secondo i piani e va bene - ha sottolineato Figliuolo -: siamo ad oltre 40.500mila somministrazioni perché ho già le previsioni pomeridiane che equivalgono al circa il 49% di cittadini italiani che sono stati raggiunti da una prima dose. Venerdì abbiamo fatto 602.836 somministrazioni, dato in in assestamento, e da lunedì scorso abbiamo costantemente superato le 550mila dosi al giorno che è il target di questa settimana quindi mi ritengo davvero molto soddisfatto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA