Vaccini, Arcuri: «Ritardi insopportabili
ma abbiamo la speranza di recuperare»

Il commissario per l’emergenza: «Spero immunità di gregge e a fine autunno». Telefonata tra von der Leyen e l’ad di AstraZeneca: «Rispettare tempi consegna».

«Non perderei la speranza di raggiungere alla fine dell’autunno l’immunità di gregge». Lo ha detto a Rai Radio2 il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri confidando sull’arrivo di ulteriori vaccini, a partire da quelli di Johnson & Johnson, che potrebbero essere approvati a breve. «I ritardi sono insopportabili, imprevisti, inaccettabili e rispetto ai quali noi faremo ogni cosa per perseguire la responsabilità di chi li ha prodotti. Ma - ha concluso - abbiamo la speranza di recuperare».

«Non abbiamo nulla da rimproverarci, e neanche l’Europa. L’acquisto centralizzato (di vaccini) per 27 Paesi è una pagina bella della storia europea che va continuata. Le modalità con cui queste fattispecie si sono verificate sono davvero unilaterali». «Queste aziende non producono né bibite né calcestruzzo, ma vaccini fondamentali per la vita delle persone e dire il venerdì che il successivo lunedì i vaccini arriveranno in misura minore non è come dire che un camion che porta merendine ha forato una gomma». Sull’azione legale contro Pfizer ha detto: «Per gli italiani e non solo i vaccini sono più importanti di qualsiasi risarcimento, ma non deve succedere che non arrivino né i vaccini né il risarcimento economico».

Nel frattempo, sul fronte europeo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha parlato al telefono con l’amministratore delegato di AstraZeneca Pascal Claude Roland Soriot ricordando che l’Ue si attende «una consegna nei tempi previsti» dei vaccini contro il Covid. Anche la commissaria alla salute Stella Kyriakides ha scritto all’azienda ieri. «Recentemente abbiamo avuto difficoltà nelle consegne settimanali di vaccini. Vorrei ricordare la necessità che le aziende produttrici si assumano la piena responsabilità della consegna diretta e senza ritardi dei vaccini agli Stati membri. Si tratta di un processo molto delicato e contiamo su un monitoraggio costante e attivo anche da parte della Commissione». Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, intervenendo al Consiglio Ue.

«Non cambieremo gli obiettivi» di copertura vaccinale dell’80% della popolazione vulnerabile e del personale medico entro marzo e del 70% della popolazione entro l’estate. Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, rispondendo alle domande dei giornalisti sui ritardi annunciati da Pfizer e AstraZeneca. «Se ogni volta che emerge un problema cambiamo il nostro obiettivo, perdiamo la prevedibilità e la chiarezza per tutte le parti coinvolte in questo processo», ha sottolineato Mamer, aggiungendo che «gli obiettivi» stabiliti dall’Ue «sono ambiziosi» e Bruxelles intende «trovare soluzioni ai problemi» emersi.

L’Ue si aspetta che AstraZeneca «esplori tutte le flessibilità in termini di capacità produttiva, per onorare gli impegni e consegnare le dosi di vaccino richieste il prima possibile», ha specificato il portavoce Eric Mamer a proposito della telefonata tra la presidente dell’Esecutivo Ue Ursula von der Leyen e l’Ad di AstraZeneca Pascal Claude Roland Soriot. Sulla possibilità che, per superare i problemi di capacità produttiva, i vaccini possano essere prodotti in impianti di altre aziende, “si tratta di politica delle compagnie - ha risposto Mamer - nel senso che sta a loro decidere se farlo o meno”.

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