Cronaca / Bergamo Città
Martedì 24 Ottobre 2017
Una preghiera per non dimenticare
Messa per i defunti sabato al Patronato
Sabato 28 ottobre nella chiesa del Patronato San Vincenzo una messa per ricordare tutti i defunti e un libretto commemorativo dove saranno riportati tutti i nomi che quest’anno sono apparsi nei necrologi de L’Eco di Bergamo e quelli che segnalerete in questi giorni.
Una Messa in suffragio per i defunti dell’ultimo anno e un momento di raccoglimento per consegnare alla memoria della nostra città chi ci ha lasciato. Nei giorni che precedono le celebrazioni di Ognissanti e di tutti i morti - precisamente sabato 28 ottobre 2017 alle ore 18 al Patronato San Vincenzo di Bergamo – Via Gavazzeni 3 - facciamo memoria dei nostri cari che non ci sono più, uno per uno. Sia quelli i cui nomi sono apparsi quest’anno sulle pagina del nostro giornale, sia quelli che saranno segnalati all’indirizzo della nostra rubrica Le parole che ti direi ([email protected] [email protected] tel. 035 386273).
I loro nomi, scritti in un libretto commemorativo, li riporteranno alla memoria e li presenteranno alla famiglia dei lettori de L’Eco di Bergamo. A loro desideriamo rendere omaggio con il linguaggio della preghiera e delle strette di mano tra di noi nel corso della Messa a loro dedicata. Si tratta di un piccolo gesto per non dimenticare i gesti della fede e della tradizione che i nostri vecchi ci hanno consegnato come unguento alle ferite dell’abbandono e per questo riproponiamo alcuni testi ad accompagnare, come litania, lo scorrere del ricordo dei nostri cari che ci hanno lasciato.
Se dimentichiamo di piangere per i morti, di pregare per loro, di visitare le tombe, di fare il segno della croce quando passa un carro funebre, di condividere i ricordi, diventeremo più poveri. La nostra storia e quella delle nostre famiglie si farà più breve e asciutta e anche le ferite faticheranno a chiudersi. Aver rispetto per l’altra città e visitare i defunti e le loro famiglie mostrando pietà e compassione continua ad essere un segno di civiltà che ci rende fratelli, anche nel dolore della perdita.
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