Una nuova moschea anche a Curno
Sindaco d’accordo, iter ancora lungo

La comunità nordafricana ha acquistato un capannone vicino all’attuale centro islamico. Progetto bloccato dalla norma della Regione Lombardia

Non solo via San Fermo. Spunta un altro edificio destinato, nelle intenzioni dei fedeli musulmani, ad ospitare un luogo di preghiera. Si tratta di un capannone di 400 metri quadrati in quel di Curno, a pochi passi dall’attuale centro islamico di via Manzù, che inizia ad essere un po’ stretto per la numerosa comuntà nordafricana che si ritrova nell’attuale seminterrato.

Esattamente come per via San Fermo, l’acquisto del capannone, un ex colorificio, era passato quasi inosservato, fino a quando la comunità non ha presentato un progetto in Comune a Curno. L’obiettivo è quello di rendere più spazioso e agevole lo spazio delle preghiera, ormai diventato decisamente angusto, per una comunità che in vent’anni è cresciuta e raccoglie musulmani da diverse parti dell’hinterland e oltre.

In questo caso, però, diversamente da Bergamo città, la comunità non si è divisa. L’acquisto e il progetto sono stati decisi di comune accordo, senza spaccature interne. A bloccare tutto però, prima ancora di avviare un iter di approvazione a livello comunale che si annuncia tutt’altro che pacifico, c’è la legge regionale cosiddetta antimoschee, che ha congelato di fatto ogni nuova iniziativa edificatoria sui luoghi di culto. La legge, impugnata dal governo, è all’esame della Corte costituzionale che dovrebbe pronunciarsi il prossimo mese. Da quel pronunciamento dipende il destino della moschea anche a Bergamo.

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