Una cravatta di Mattarella all’asta
Gli studenti del «Pesenti» in scena

Sabato al «Mascheroni». Il ricavato andrà ai bambini ricoverati al «Papa Giovanni XXIII». Un percorso formativo tra scuola e teatro.

Una cravatta di Sergio Mattarella, realmente indossata dal Presidente della Repubblica in occasioni ufficiali, impacchettata con i contrassegni ufficiali del Quirinale. E una cartolina con un messaggio augurale autografo di Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII. Sono i due pezzi forti dell’asta benefica «Un presente dal Pesenti» che gli studenti dell’istituto professionale «batteranno» il 17 dicembre all’auditorium del liceo «Mascheroni» in via Alberico da Rosciate. L’asta comprende anche un bassorilievo camuno donato da Regione Lombardia, una foto autografa in esemplare unico donata dalla cantante Arisa, altre foto e libri autografati di attori e scrittori, un crocifisso d’arte in legno intagliato. Il ricavato andrà ai bambini ricoverati nei reparti pediatrici dell’Ospedale Giovanni XXIII.

L’asta si terrà a conclusione dello spettacolo «Perché lei è femmina», aperto alla cittadinanza e a ingresso libero, che avrà inizio alle ore 10. Lo spettacolo, scritto da Lara Cardella è interpretato dalla «Compagnia Instabile» formata da studenti e docenti dell’Istituto «Pesenti», una trentina di persone fra attori e musicisti, preside compreso. Lo spettacolo, tutto giocato sull’inversione degli stereotipi di genere, è intelligente e acuto e arriva a conclusione di un lavoro annuale di incontri e riflessioni (in un istituto professionale tutto maschile e con decine di nazionalità e culture) sul tema del maschile e del femminile. «Il teatro -spiega il dirigente Marco Pacati – è parte del programma extrascolastico dove diamo spazio, in chiave educativa, ai temi e alle attività umanistiche: in una scuola professionalizzante come la nostra è importante suscitare emozioni e attraverso le esperienze passare il messaggio che esistono dimensioni della vita belle e importanti, progetti per i quali val la pena spendersi». L’idea dell’asta per donare giocattoli e materiale ai bambini ospedalizzati è nata dai ragazzi del gruppo di teatro e l’asta sarà battuta da Kelti Merlika di IV, Massimo Cremaschi e Luca Mazzotti del secondo anno. Kelti è nato in Albania, gli altri due sono bergamaschi doc. Ma tutti sono approdati al Pesenti di rimbalzo da altre scuole: tecnico commerciale, tecnico industriale, agrario.

Lo raccontano con calma e precisione, lasciando intuire tanta sofferenza per il sentirsi inadeguati, fuori dal giro, etichettati. Tutti hanno pensato di abbandonare per sempre la scuola, tutti sono arrivati al Pesenti consapevoli «che era l’ultimo tentativo». «Questa scuola ha ancora una pessima fama fra chi la conosce solo di nome – spiega Kelti – Ma qui i professori ti accolgono e ti ascoltano, se non capisci ti rispiegano, se sbagli ti prendi le conseguenze, ma non sei bollato come persona, puoi sempre riprovarci».

«Nell’altra scuola dopo un mese ero già destinato alla bocciatura, me lo dicevano in faccia. Ora ho ripreso coraggio» dice Luca Mazzotti. «Qui a lezione ci vado -continua Massimo Cremaschi – perché so che imparerò qualcosa anche come persona». Il teatro, scelto per curiosità, per mettersi alla prova, ha rivelato a tutti e tre possibilità di esprimersi mai immaginate. «Abbiamo pensato -spiegano a nome di tutto il gruppo di teatro – che il senso del Natale, oltre ogni tipo di fede e ideali, è accorgersi di chi ha bisogno di aiuto. I bambini in ospedale ci sono sembrati i più fragili. La nostra iniziativa è collegata anche al presepio - gommone che abbiamo allestito nell’atrio della scuola, dedicato a tutti i bambini profughi che hanno bisogno di noi». Li ascoltano, un po’ commosse , le due docenti che animano il gruppo di teatro, Lara Cardella e Rossana Sarlo. E anche il preside, che per l’asta ha regalato un documento di famiglia, si schiarisce la voce.

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