Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 22 Aprile 2022
Turismo, la ripresa continua. Presenze da record a Pasqua, prospettive positive per l’estate
Il report Nel 2021 è stata costante la crescita dei visitatori in città e in provincia, sia in termini di arrivi (+68,3%) che di presenze(+64,4%).Si consolida il turismo di prossimità, ma sono in aumento anche gli stranieri.
Segnali di ripresa incoraggianti del turismo bergamasco: nel 2021 è stata costante la crescita dei visitatori in città e in provincia, con alcuni dati già superiori al periodo pre-Covid19 (come la permanenza media dei turisti) e una reputazione molto positiva sul web. Dalla Pasqua 2022 arrivano sostanziali conferme di una ripartenza solida, con una previsione di crescita ulteriore per il 2022. Sono questi, in estrema sintesi, alcuni degli elementi più rilevanti dell’analisi svolta da VisitBergamo e Provincia di Bergamo, in collaborazione con l’agenzia InTwig.
I dati del 2021
Nel 2021 Bergamo e provincia registrano, rispetto al 2020, un incremento notevole sia del numero di arrivi (+68,3%) sia del numero di presenze (+64,4%). Come per il 2020 il peso del turismo domestico è molto più elevato rispetto a quello straniero, circa il doppio: la parte preponderante del turismo registrato nel 2021 è italiana, ma un importante incremento del turismo internazionale si registra durante il periodo estivo e rimane costante anche nei mesi successivi. Stabile per gli italiani la durata media del soggiorno (2,2 giorni sia nel 2020 che nel 2021) mentre sale leggermente quella degli stranieri (1,8 vs 2,1). Relativamente agli arrivi i numeri migliori in termini percentuali li registrano i territori dell’Alto Sebino, Bergamo città e Grande Bergamo, Valcavallina e Valle Imagna. Anche per le presenze sono gli stessi territori ad ottenere le performance migliori con l’aggiunta del Basso Sebino che addirittura supera le prestazioni del 2019.
I siti d’interesse, l’enogastronomia e i musei: sono i tre argomenti relativi a Bergamo più ricercati sul web dai turisti
La reputazione sul web
La pandemia, nel bene e nel male, ha messo al centro delle discussioni il territorio bergamasco come mai prima. Le analisi di ascolto del web realizzate da Intwig danno un peso misurabile di questo fenomeno. Guardando ai contenuti, rispetto al 2020 sono raddoppiate le discussioni relative ai siti d’interesse, a discapito di quelli riguardanti l’enogastronomia. Si confermano tuttavia questi i due argomenti principali seguiti dagli scambi di opinione sui musei.
Il boom di Pasqua
Grande successo della Pasqua 2022: analizzando i tre giorni a cavallo della festività (dal venerdì Santo alla domenica) si registra un tasso di occupazione delle camere d’albergo nettamente superiore rispetto al 2021 (+68,2% di camere occupate) ma anche rispetto al 2019 (+18,6%). Il Lago di Endine risulta essere il punto di interesse più visitato, seguito dalla Val di Scalve e da Città Alta. I dati delle prenotazioni per il periodo estivo fanno ben sperare: ad oggi il 18,9% delle camere disponibili risulta già prenotato per il periodo estivo dal mese di aprile.
Nel 2023, in occasione di Capitale italiana della Cultura, è atteso il ritorno dei turisti extraUe
La sfida futura
«I dati 2021 – spiega Christophe Sanchez, amministratore delegato di VisitBergamo – segnano una significativa ripartenza del turismo sul nostro territorio, una situazione che avevamo iniziato a leggere l’anno scorso e che si è andata consolidando negli ultimi mesi. La sfida futura sarà quella di mantenere questo tasso di crescita costante sia nelle zone dove il recupero sul 2019 è già arrivato a conclusione sia in tutte le altre aree della provincia». «La prevalenza di turismo italiano e dai Paesi che confinano con l’Italia è confermata anche quest’anno- commenta il Consigliere Provinciale Roberto Amaddeo -; la previsione di ritorno del turismo intercontinentale va riferita al 2023, in occasione anche dell’appuntamento con Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura. Dobbiamo continuare a lavorare perché i flussi turistici interessino sempre più il territorio provinciale, soprattutto perché i tempi di permanenza sul territorio si consolidino ulteriormente».
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