Truffa milionaria «Acciaio Sporco»
Otto arresti, blitz anche a Bergamo

Una presunta truffa milionaria ai danni dell’Ast (Acciai Speciali Terni) è stata scoperta dal corpo forestale dello Stato con l’operazione «Acciaio sporco» coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni. Coinvolta anche la Bergamasca.

Otto arresti, 17 indagati e varie perquisizioni e sequestri a Terni, Bergamo, Fabriano e Brescia: è questo il bilancio di un’indagine condotta dal nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale (Nipaf) di Terni sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, che ha permesso di scoprire una presunta truffa milionaria ai danni dell’Ast. Il personale del Corpo forestale dello Stato, nel corso delle indagini relative all’operazione del 2015 denominata «Acciaio d’oro», aveva intrapreso un’ulteriore attività investigativa, durata circa un anno, che avrebbe portato alla luce, secondo quanto riferito dagli investigatori, un’articolata organizzazione messa in atto da tre figure di spicco del principale fornitore di acciaio inox di qualità «304» (Nichel - Cromo) dell’Ast le quali, attraverso una fitta rete di connivenze e complicità, sarebbero riuscite ad attuare un’imponente truffa.

Stando alle accuse, tramite la complicità di personale addetto al collaudo delle consegne di acciaio, il fornitore sarebbe riuscito ad aggirare i sistemi di controllo dell’azienda e a «pilotare» a suo beneficio i camion destinati a essere campionati dall’Ast per la verifica della rispondenza del materiale. In tal modo ogni sette camion di materiale pagato al prezzo di circa 1.200 euro a tonnellata, solo due avrebbero rispettato le specifiche imposte dall’azienda, mentre i restanti cinque sarebbero stati caricati non rispondente ai requisiti.

L’operazione «Acciaio sporco» , alla quale hanno preso parte circa 100 agenti del Corpo forestale dello Stato, appartenenti ai Comandi Provinciali di Terni, Perugia, Bergamo, Brescia, Milano, Ancona e Roma, ha portato all’arresto di tre alti esponenti della società del fornitore, che ha sede nel Bergamasco e nel Bresciano, di quattro dipendenti dell’Acciai Speciali Terni S.p.a. e del responsabile della ditta di trasporto con sede in provincia di Ancona che conduceva il materiale all’acciaieria. Le operazioni sono tuttora in corso e per ora non si conoscono i nomi degli arrestati e della società.

Sono stati inoltre denunciati all’autorità giudiziaria tre dipendenti della società del fornitore addetti al carico dei mezzi e altri sei dipendenti ed ex dipendenti della ThyssenKrupp/Ast che costituivano una rete di informatori di notizie sull’Ast «a tutto campo» consentendo ai «capi» dell’organizzazione di pianificare ed attuare con tutta tranquillità i loro traffici. I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Acciai Speciali Terni, alla frode in commercio e corruzione tra privati. Le indagini hanno portato anche a varie perquisizioni presso le sedi aziendali della ditta del fornitore e presso le abitazioni degli arrestati.

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