Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 04 Marzo 2016
Trova in vetrina il quadro rubato
Denunciato per furto un 47enne
Il dipinto del Pezzotta, era stato rubato in una casa privata: i titolari della galleria d’arte, estranei alla vicenda, l’avevano ricevuto in conto vendita.
La polizia di Bergamo ha rintracciato l’autore di un furto di un quadro originale dell’800 del pittore Giovanni Pezzotta raffigurante una bambina vestita di bianco con una trombetta in mano appoggiata ad una poltrona in legno della misura di 108 centimetri per 138, la cui tela misura 90 centimetri per 120, per un valore, secondo la stima di una galleria d’arte della città, di 10.000 euro. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Fabrizio Gaverini, sono partite da una segnalazione giunta al numero unico di emergenza 112 da parte della proprietaria, la quale aveva trovato il proprio quadro, ricevuto in eredità dal padre e asportatole nel 2011, affisso ad una vetrina di un negozio di antiquariato al confine tra i comuni di Bergamo e Gorle. Le volanti giunte sul posto provvedevano a contattare i titolari dell’esercizio commerciale i quali, invitati a recarsi in questura il 2 marzo 2016, dichiaravano di aver ricevuto, all’inizio di dicembre 2015, il quadro in conto vendita da un signore che, sotto uno pseudonimo, aveva lasciato il proprio numero di cellulare.
Accertamenti condotti dalla squadra mobile di Bergamo hanno consentito di risalire all’intestatario del recapito telefonico: R.G., nato (e residente) a Bergamo nel 1969 . La polizia scientifica di Bergamo provvedeva ad effettuare i rilievi sul dipinto sottoposto a sequestro e a preparare un album fotografico visionato da i titolari del negozio che riconoscevano R.G.
A seguito dei controlli in casa (e nell’auto) del sospettato sono stati rinvenuti vari oggetti di antiquariato portati in questura per verificare se fossero anch’essi di proprietà della signora che aveva denunciato il furto del quadro. La stessa, prima di effettuare l’individuazione degli oggetti, riferiva che il padre, era un appassionato di pittori dell’800 e collezionava oggetti di antiquariato, compatibili con quelli rinvenuti nell’abitazione di R.G. La donna dopo aver visionato gli oggetti ne ha riconosciuti alcuni, così come anche la sorella, anch’essa invitata in questura per il riconoscimento. Gli oggetti riconosciuti, tra cui 2 bracieri antichi, 2 lampioni, 2 spade con impugnature riportanti lo stemma asburgico, 1 fioretto, 1 spada con impugnatura protetta e 1 tagliafieno, sono stati sottoposti a sequestro, mentre i restanti restituiti a R.G che ha ammesso il furto del quadro e di uno dei due bracieri. È stato denunciato in stato di libertà per furto aggravato
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