Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 06 Luglio 2016
Treno per l’aeroporto, cantiere nel 2018
Radici: «Un progetto indispensabile»
«Indispensabile». Non poteva usare un aggettivo più chiaro Miro Radici nel commentare la notizia dell’ulteriore via libera alla realizzazione del treno per Orio.
Il presidente di Sacbo, società di gestione dell’aeroporto di Orio al Serio, ha accolto con soddisfazione la notizia dell’ulteriore passo avanti annunciato a Roma dopo la riunione a cui hanno partecipato l’assessore regionale Alessandro Sorte, il parlamentare del Pd Giovanni Sanga, sindaco di Bergamo Giorgio Gori, il presidente della Provincia Matteo Rossi, il direttore generale di Sacbo Emilio Bellingardi, Gianantonio Arnoldi (componente cda Ferrovie Nord), Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rfi, e Luigi Francesco Cantamessa, direttore bergamasco della Fondazione Fs Italiane. L’intervento sarà da 120 milioni e si prevede di chiudere la fase di progettazione nel corso del 2017, con apertura cantieri nel 2018. Su L’Eco di Bergamo in edicola giovedì 7 luglio potrete vedere il tracciato dell’opera. «Il passaggio svolto stamane nella sede di RFI ha regalato una prospettiva certa su un progetto di intermodalità su ferro fondamentale per il futuro dello scalo bergamasco - spiega il presidente Radici - , che nel frattempo è stato promosso nel gruppo 2 degli aeroporti europei grazie al superamento della quota di dieci milioni di passeggeri nel 2015. Se l’aeroporto è il gateway che favorisce la mobilità da e per il territorio, è altrettanto vero che il treno appare indispensabile per ramificare i collegamenti e migliorare l’accessibilità. L’auspicio è vedere realizzato questo progetto entro la fine di questo decennio, in modo da garantire un salto di qualità determinante per l’infrastruttura aeroportuale in sé ma anche per le dinamiche logistiche della Bergamasca è più estesamente della Lombardia, in funzione delle connessioni con le principali direttrici ferroviarie e tra e con gli aeroporti milanesi. In sintesi, il treno per Orio non va visto come una concessione all’aeroporto, ma inteso come un’opportunità strategica per il territorio in senso esteso».
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