Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 06 Marzo 2020
Tre momenti per unirci in una Chiesa viva
Segui qui la riflessione sulla Passione
Oggi, secondo venerdì di Quaresima, due curati offriranno una riflessione sulla Passione, alle ore 13, 16, 20 e 22.45. Qui il video.
Il digiuno dalla Eucaristia ci riconsegna il senso di un dono e non di un diritto. Ci fa gustare la potenza della grazia che va al di là delle presenze, ed è, comunque e nonostante tutto, per tutti e dove è ciascuno: la Messa c’è e c’è per me, anche se non ci sono io. Ci fa comprendere le tante persone che sono in questa sofferenza non per un breve momento di urgenza come noi, ma normalmente, nei territori di missione, nella persecuzione o per difficoltà e ferite della vita. Ci fa capire che l’impossibilità della celebrazione comunitaria non preclude la riscoperta della preghiera personale. Si parla spesso nelle omelie di «duplice mensa», quella dell’Eucaristia e quella della Parola di Dio. La mancanza della prima, può valorizzare la seconda. La lettura del Vangelo, l’uso dei sussidi che la generosa fantasia pastorale dei sacerdoti sta offrendo nelle diverse comunità in modo cartaceo, radiofonico o on line, la visita al Santissimo perché comunque le chiese sono aperte, la riscoperta del rosario, magari in famiglia, sono occasioni preziose di questa Quarantena-Quaresima.
C’è poi la possibilità quotidiana di seguire la Messa in Tv: il sito della diocesi offre vari suggerimenti. In tre momenti particolari però, attraverso BergamoTv potremo unirci non in una chiesa edificio, ma in una Chiesa - con la C maiuscola - dove ognuno è pietra viva. Oggi, secondo venerdì di Quaresima, due curati offriranno una riflessione sulla Passione, alle ore 13, 16, 20 e 22.45. Sabato, alle ore 20, dopo il Tg, il Vescovo Francesco ci introdurrà alla seconda tappa della catechesi quaresimale. Le due proposte possono essere riviste su www.diocesibg.it. Domenica, alle 10.30, ci ritroveremo in comunione spirituale nella Messa presieduta dal Vescovo, in diretta dalla Cattedrale, a porte chiuse, secondo le indicazioni delle autorità civili e sanitarie per la tutela del bene comune.
È proprio quando viene meno un bene, che se ne riscopre il valore prezioso, legato a un «non ci avevo mai fatto caso». Un vecchio saggio parroco, che celebrava in casa bloccato dalla malattia, mi disse: «Quanto è meravigliosamente strambo il nostro Dio! Per lui la Messa di uno sgangherato prete anziano da solo, è uguale e vale tanto quella di tutti i Vescovi del mondo riuniti in Concilio in San Pietro con il Papa!».
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