Tre alpinisti in difficoltà sul Redorta, uno con la gamba ferita: portati in salvo - Foto

L’intervento del Soccorso alpino, con l’elisoccorso e l’aiuto dei rifugisti del Brunone.

Nella serata di sabato 25 settembre i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino sono stati allertati per tre persone che stavano scendendo dal Redorta per la via normale. Si trovavano sul ghiacciaio della vedretta, ma, spiega il Soccorso alpino, alcuni di loro non riuscivano più a muoversi: indossavano i ramponcini, che non sono adatti quando è presente ghiaccio vivo. Inoltre, uno di loro aveva subito un forte trauma a una gamba. Sul posto è stato mandato l’elisoccorso di Brescia di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), che ha provato a salire sia dal versante bergamasco sia dal versante valtellinese, senza riuscire però a raggiungerli per la nebbia e le nubi basse. In piazzola a Valbondione intanto c’erano otto tecnici pronti a partire con tutto il materiale. Sul versante valtellinese il meteo era migliore e quindi sono state attivate anche le squadre della VII Delegazione Valtellina - Valchiavenna a Caiolo (Sondrio). È decollato anche l’elisoccorso di Como ma la situazione meteorologica era in peggioramento e quindi le squadre sono salite a piedi da Fiumenero.

Nel frattempo, i tre alpinisti in difficoltà sono stati raggiunti e accompagnati dai rifugisti fino al Rifugio Brunone e lì sono stati raggiunti e valutati da un infermiere del Cnsas . Le loro condizioni erano buone, ma l’infortunato non era in grado di procedere se non in barella. Il recupero con barella portantina avrebbe però richiesto ancora almeno 5-6 ore. Un miglioramento del meteo alle 7 di domenica mattina ha permesso all’elisoccorso di Bergamo di intervenire e recuperare il paziente. Per i tecnici, che sono fuori da sabato sera, previsto il recupero con l’elicottero della Protezione civile di Regione Lombardia, grazie alla convenzione stipulata col Cnsas. «Si ringrazia ancora una volta il personale del rifugio Brunone per il supporto e la disponibilità», spiegano dal Soccorso alpino.

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