Trapianti, Bergamo prima per donatori
E nella top ten nazionale per interventi

Un punto di eccellenza della Lombardia: l’ospedale Papa Giovanni XXIII conferma il buon andamento a livello nazionale. Primi in Lombardia per numero di donatori.

Cresce il numero di trapianti al Papa Giovanni XXIII: il 2018 si è chiuso con 174 interventi rispetto ai 165 del 2017. Un volume di attività, certificato dal Centro nazionale trapianti, che vale il settimo posto su scala nazionale e il secondo in Regione Lombardia, a poca distanza dai centri di Milano-Niguarda (176 trapianti) e di Verona (177 trapianti), rispettivamente al sesto e quinto posto assoluti. Con 18 trapianti di cuore effettuati è al quarto posto come anche nel caso del fegato. Con 90 interventi, il centro di Bergamo torna in quest’ultimo caso al primo posto in Lombardia. Si conferma la seconda posizione per trapianti di polmone in Lombardia (9 casi, quinto su scala nazionale come Pavia). In crescita anche i trapianti di rene che passano da 42 a 60 (terzo centro in Lombardia). Sono 179 in totale gli organi solidi trapiantati, cui si devono aggiungere 141 trapianti di midollo e 17 di cornee, per un totale di 337 organi e tessuti.

Nel 2018 oltre all’ulteriore possibilità di eseguire trapianti di intestino e multiviscerale negli adulti (portando l’ospedale al top in Italia per la completezza del tipo di trapianti autorizzati), è stata adottata per due volte, nel caso del trapianto di polmone pediatrico, la tecnica particolare per «modellare» a misura di pazienti i lobi polmonari per il trapianto (da parte dell’équipe di Michele Colledan). Ottimi risultati anche sul fronte della donazione, sotto la guida del Coordinamento prelievo e trapianto d’organo. È il Papa Giovanni XXIII la struttura che nel 2018 ha registrato il maggior numero di donatori in Lombardia: 41 (6 in più rispetto al 2017). «Più donatori significa più trapianti e più vite salvate – sintetizza Mariangelo Cossolini, coordinatore al prelievo e trapianto dell’Asst Papa Giovanni XXIII -. Una delle maggiori speranze, per le migliaia di persone che aspettano un organo per continuare a vivere, è che la cittadinanza sia informata sul significato della donazione». L’attività di trapianto «richiede un coordinamento molto preciso: servono operatori disponibili e con competenze e professionalità non indifferenti – aggiunge Maria Beatrice Stasi, direttore generale del Papa Giovanni -. Solo così un atto di generosità può essere valorizzato e può salvare la vita a un altro essere umano».

© RIPRODUZIONE RISERVATA