Tram delle valli, a caccia di finanziamenti
Servono 100 milioni per la seconda linea

Teb dovrà chiedere il finanziamento al ministero delle Infrastrutture entro il 31 dicembre. A carico di Regione e Comuni resterebbero 55 milioni.

Totale: 155 milioni, euro più, euro meno. Tutti da trovare, cominciando dalle casse statali, stando ben attenti a non finire fuori binario. Dalle parti di Teb è iniziato il conto alla rovescia per un fine anno spumeggiante: entro il 31 dicembre va presentata al ministero delle Infrastrutture la domanda per accedere ai contributi per nuove linee metropolitane o tramviarie. Bergamo parte forte della fortunata esperienza della T1, la linea della Valle Seriana, che la prossima primavera festeggia il decennale con numeri in costante crescita: ora l’obiettivo è fare il bis con la T2 da Bergamo a Villa d’Almè, 10 chilometri e 16 fermate in tutto, 3 in condivisione con la T1.

L’obiettivo è portare a casa almeno 100 milioni, più o meno i 2/3 del necessario: a differenza della mitica legge 211 del 1992 che finanziò la T1 e prevedeva un contributo massimo statale del 60%, questa volta non ci sono limiti, ma Teb preferisce comunque una certa qual prudenza. Anche perché i concorrenti potrebbero essere diversi e agguerriti, soprattutto grandi città con linee metropolitane già esistenti. Per capirci, un chilometro di metro costa 100 milioni (con punte mitiche a Roma per la linea C: 273 a fronte dei 145 iniziali): il rischio che le grandi città si pappino una buona parte dei 10 miliardi sul tavolo è elevato. Anche qui il peso politico della rappresentanza parlamentare (quella ministeriale in questa tornata gialloverde è inesistente) potrebbe rivelarsi decisivo, soprattutto se bipartisan.

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