Cronaca / Bergamo Città
Martedì 26 Aprile 2016
Torna la banda delle catenine
Colognola, scippo e fuga in auto
Un’anziana è stata derubata con la stessa tecnica utilizzata domenica a Roncola di Treviolo e in precedenza a Martinengo. Ma stavolta c’è una testimone.
Settimana scorsa a Martinengo, domenica a Roncola di Treviolo, il 25 aprile a Colognola. Più o meno con le stesse modalità e lo stesso obiettivo: la catenina d’oro al collo di una donna indifesa, chiamata vicino all’auto con la scusa di chiedere informazioni. Ed è proprio la tipologia dell’auto usata dai rapinatori (decisamente singolare: un’auto con targa inglese e guida a destra secondo le regole di fabbricazione britanniche) a far pensare a una banda che ha preso di mira la nostra provincia.
Il colpo – messo a segno lunedì mattina in via Costantina a Colognola – ha avuto una testimone oculare che ha visto ripartire l’auto a tutta velocità: era scura, con la guida a destra, occupata da almeno tre persone. La donna ha visto bene in faccia l’autista, descritto come un’uomo dall’apparente età di 50 anni, corporatura tarchiata, carnagione olivastra, mentre più giovani le sono sembrati i due occupanti il sedile posteriore, uno dei quali era una donna. Anche loro avevano pelle di colore olivastro e capelli scuri.
La conferma che della banda facesse parte una donna viene dalla stessa vittima della rapina, un’anziana di 86 anni, in buona salute, che vive sola in una palazzo della stessa via Costantina. «Stavo tornando a casa a piedi – racconta - dopo essere stata in chiesa per la Messa delle 8. Saranno state le 8,45. Ero sul marciapiedi di via Costantina, quando una macchina grande e scura si è fermata e dal sedile posteriore una donna mi ha fatto cenno di avvicinarmi per un’informazione. Poi ho ripreso il mio cammino, quando alle mie spalle è arrivata la donna che mi aveva fatto la domanda, e mi ha aggredito strappandomi con violenza le due catenine che avevo al collo. Per fortuna si sono rotte subito, anche perché erano piuttosto sottili e quindi non sono caduta e non ho avuto danni fisici. Ma spavento sì, quello tanto».
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