Tifoso a casa, il dolore della madre:
«Trattato come il peggior teppista»

L’abbraccio fuori da via Gleno tra la mamma di Gianluca Piro e il figlio: «Ama lo sport, non la violenza, ma deciderà il giudice».

«Ho provato una gioia immensa quando ho rivisto mio figlio, dopo quattro giorni di vuoto immenso con le pene più atroci che una mamma possa provare». A dichiararlo, con la voce rotta dall’emozione, Silvia Scotti, la mamma di Gianluca Piro, il 18enne attaccante della Grumellese arrestato sabato durante tafferugli della partita Atalanta-Inter. Gianluca, come il 25enne Francesco Piraino e il 26enne Davide Boffetti, ha lasciato mercoledì, intorno alle 15, il carcere in seguito alla decisione del gip di concedere ai tre la misura degli arresti domiciliari.

«Gianluca – prosegue la mamma – non ha mai dato problemi, è dedito al calcio da quando è nato praticamente e ha lo sport nel cuore, non la violenza. Ha, inoltre, il grande amore per l’Atalanta da sempre. Sono stupita di quanto affetto abbiamo ricevuto in questi giorni, di amici e familiari che conoscono davvero mio figlio, una persona che conosce benissimo cosa è il rispetto e cosa sono le regole. Confido nella solidarietà della società calcistica Grumellese che ben conosce i valori morali di Gianluca».

Su quanto accaduto nel post partita di sabato la madre ha preferito non rilasciare commenti, sottolineando che deve essere la giustizia a pronunciarsi sulla colpevolezza o meno del figlio: «Sarà il giudice a pronunciarsi sulla verità. Io so che Gianluca è un ragazzo pulito e, purtroppo, in questi giorni è stato trattato come il peggiore dei teppisti».

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