Cronaca / Bergamo Città
Martedì 12 Luglio 2016
Tasse locali: conto non salato a Bergamo
Imposizione fiscale tra le più basse in Italia
In Lombardia l’imposizione fiscale sulle famiglie è inferiore dell’11,2 per cento rispetto alle media nazionale: se nel 2015, a livello nazionale, una famiglia-tipo ha versato mediamente 1.983 euro, a Bergamo ha dovuto sborsarne «solo» 1.760.
Il dato emerge dall’indagine effettuata da «Il Sole 24 Ore» sulla base delle rilevazioni di Bankitalia, che ha fotografato l’andamento della pressione fiscale locale nel nostro Paese: ebbene, le regioni in cui il conto è più salato sono Campania e Lazio, rispettivamente +21,8 per cento e +16,5 per cento rispetto alla media nazionale, seguite da Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Molise e Calabria, Abruzzo, Sicilia e Puglia. Subito dopo tocca alla nostra regione, che si colloca a metà classifica: meglio della Lombardia hanno fatto Toscana, Umbria, Marche, Veneto, Sardegna, Basilicata, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta (bisogna però considerare che queste ultime due, insieme all’isola, sono regioni a statuto speciale).
La pressione fiscale locale incide dunque sul reddito famiglie per il 5,5 per cento in Campania (a fronte di una media nazionale del 4,5 per cento), 5,2 nel Lazio, 5 in Piemonte e Liguria, 4 per cento in Lombardia e, infine, 3 per cento in Val d’Aosta. Se si entra nei dettagli dell’indagine, emerge come nel 2015 in Campania la famiglia-tipo (due genitori, lavoratori dipendenti, e due figli minorenni a carico, abitazione principale di 100 metri quadrati, auto del segmento B e un reddito imponibile di 44.080 euro) abbia dovuto pagare ben 2.416 euro (2.311 nel Lazio). In queste regioni risultano particolarmente onerosi l’addizionale regionale Irpef (legata ai conti della sanità), la tassazione sui rifiuti (la più elevata d’Italia, nel caso campano) e quella sulle assicurazioni Rc auto. Si tratta, in sostanza, di tre voci che riflettono altrettante inefficienze storiche del sistema locale.
Diametralmente opposta, invece, la situazione della nostra regione, in cui l’imposizione locale sulla famiglia è sensibilmente inferiore rispetto alla media e la differenza è riconducibile alla minore incidenza dei tributi collegati al reddito che riflette il valore più contenuto dell’addizionale regionale all’Irpef.
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