Sviluppo smart-working nelle aziende
Dalla Regione arrivano 4,5 milioni di euro

Guarda qui tutte le informazioni per partecipare al bando.

Da Regione Lombardia 4,5 milioni a fondo perduto per consentire l’estensione della partecipazione all’’Avviso smartworking’ anche alle imprese che hanno introdotto il lavoro agile per i propri dipendenti nel periodo dell’emergenza epidemiologica, a partire dal 25 febbraio 2020 per la durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020.

Lo prevede la delibera approvata lunedì 16 marzo dalla Giunta regionale.

FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO - «In considerazione dell’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia COVID-19 e delle stringenti misure richieste a cittadini e imprese - sottolineano il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli - abbiamo deciso di modificare l’intervento già previsto da Regione Lombardia per aiutare le aziende che hanno dovuto riorganizzare il lavoro dei propri dipendenti tramite smartworking. Le risorse messe a disposizione da Regione Lombardia sono finanziamenti a fondo perduto».

CHI PUO’ PRESENTARE LA DOMANDA - Potranno presentare domanda di contributo i datori di lavoro (imprese regolarmente iscritte alla Camera di Commercio di competenza; oppure soggetti, in forma singola o associata, in possesso di partita IVA) con unità produttive /operative in Lombardia - con un numero di dipendenti almeno pari a 3 - non ancora in possesso di un piano di smart working regolamentato o del relativo accordo aziendale.

GLI INTERVENTI FINANZIABILI: Le aziende potranno beneficiare di voucher per sostenere due tipologie di interventi:

1) Supporto per l’adozione di un piano aziendale di smart working. Alle imprese che non hanno ancora adottato un piano di ’lavoro agile’ sarà messo a disposizione un voucher (valore massimo 15.000 euro) per la fruizione di servizi di consulenza, formazione, avvio e monitoraggio di un progetto pilota, finalizzati all’adozione del Piano di smart working e del relativo accordo aziendale.

2) Acquisto di strumenti tecnologici. Alle imprese sarà messo a disposizione un voucher (valore massimo 7.500 euro) per l’acquisto di strumenti tecnologici (hardware e software) finalizzati all’implementazione del piano di smart working.

Sono riconosciute ammissibili le spese effettuate a partire dal 25 febbraio 2020.

COME FARE DOMANDA - Le domande dovranno essere inviate tramite piattaforma informatica BandiOnLine (www.bandi.servizirl.it/).

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Francesca Esposito

5 anni

Buongiorno, non riusciamo a trovare il bando di cui parlate. Sareste cosi gentili da aggiornare questo articolo indicando esattamente il bando in questione? Grazie e buona giornata.

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Luigi Camponovo

5 anni

Per cortesia, usiamo i termini corretti. Si chiama remote working e non smart working. Smart working e' essere smart (intelligenti/svegli) nello scegliere da dove lavorare. Ho una riunione importante con i colleghi? vado in ufficio. Oggi non ho riunioni? posso lavorare da casa. Nel pomeriggio un incontro dal cliente? lavoro dal bar vicino alla sua sede. Remote working (lavorare da remoto) fa parte dello smart working, ma e' un suo sotto insieme. In questi giorni non c'e' nulla di smart, non c'e' scelta da dove lavorare; e' solo lavoro da remoto.

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Bruno D'Intorni

5 anni

Ci mancava il professorino di turno!!!!!

luigi zambetti

5 anni

Condivido, Egregio Omonimo. Ma le parole non sono mai casuali e questo ricorso all'inglese mi mette un sospetto. Esiste consolidato dalla lingua italiana il "telelavoro" - dal suffissoide greco "tele" = " a distanza", da cui telefono, televisione, telescopio, etc. Ma consolidato solo nella lingua e non dall'uso, perchè il telelavoro non hanno mai voluto darlo a nessuno: per noi bergamaschi solo l'occhio del padrone ingrassa la vacca. S'è dunque dovuta inventare una parola diversa, per non ammettere che si aveva torto. Very smart.