Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 30 Ottobre 2019
Stroncata da un malore a 47 anni
Santa Lucia piange mamma «Titti»
Silvana Giacometti si è sentita male nella notte di domenica 27 ottobre. Abitava a Bergamo, nel quartiere Santa Lucia, dove era attiva in parrocchia. Lascia due figli di 10 e 8 anni. Il ricordo del marito: «La cosa più importante per lei era l’amore». Mercoledì 30 i funerali al Tempio Votivo.
Aveva passato una domenica spensierata insieme alla famiglia. Una domenica come tante altre: la mattina era andata a Messa, il pomeriggio con il marito e i due figlioletti, di 10 e 8 anni, alla castagnata in oratorio in compagnia di amici, e poi la sera in casa a guardare la televisione. Poi all’improvviso si è accasciata a terra nel bagno, accusando un malore che, purtroppo, non le ha dato scampo: è morta così, nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 ottobre, Silvana Giacometti, conosciuta da tutti come Titti. Abitava in via IV Novembre, nel quartiere di Santa Lucia.
«Avevamo passato un bel pomeriggio insieme agli amici – racconta, scosso, il marito Ferdinando Pietro Bettoni –, poi siamo andati a casa e, dopo cena, io sono stato un po’ al computer mentre lei ha guardato la televisione con i nostri figli. Dopo ha messo a letto i bambini ed è andata a dormire anche lei. Io ho spento il pc verso mezzanotte: ho visto la luce del bagno accesa e sentivo l’acqua scorrere. Pensavo si stesse facendo una doccia invece era a terra e, purtroppo, non c’è stato più nulla da fare». Silvana aveva 47 anni e dedicava tutta se stessa alla famiglia. «Accompagnava sempre – racconta il marito – i nostri figli con i loro compagni a scuola, alle attività sportive e a tutti i compleanni. Si dedicava pienamente ai bambini e socializzava molto con tutte le altre mamme del quartiere».
Lei ha sempre vissuto nel quartiere di Santa Lucia, dove il 5 maggio 2007 si era sposata con Ferdinando Pietro Bettoni. Laureata in Giurisprudenza a Milano, per qualche anno aveva lavorato come impiegata prima alla Cooperativa Ruah e poi al Consorzio Solco Città Aperta, ma da alcuni mesi aveva scelto di restare a casa per dedicarsi a tempo pieno alla famiglia. Silvana era molto attiva anche in oratorio, dove nell’ultimo anno aveva fatto anche l’aiuto catechista. «Mia moglie – ricorda con tenerezza il marito – era dolce, sensibile, sincera, tenace e riservata. Io e lei eravamo alla ricerca costante del senso della vita e insieme avevamo capito che la cosa più importante è l’amore e che siamo fortunati per quello che abbiamo. A lei non è mai interessato seguire le mode o le cose materiali: preferiva essere piuttosto che avere. Sia io che lei avevamo un senso di disagio per questo mondo, dove ci sono tante guerre, ingiustizie, miserie e sembra che apparentemente l’amore non vinca».
Una ricerca costante di un significato profondo dell’esistenza che Ferdinando e Silvana hanno sempre coltivato insieme, uniti da un grande amore. E tutto questo lo ricorda dolcemente il marito, sempre con il pensiero rivolto ai due figli, che ora dovranno crescere senza l’amata mamma al loro fianco. La scomparsa improvvisa di «Titti», com’era affettuosamente chiamata, ha sconvolto tutto il quartiere, dove era molto conosciuta. La ricorda anche il parroco di Santa Lucia, don Giambattista Boffi: «Ogni domenica – dice – veniva a Messa: una famiglia molto unita e conosciuta. Lei socializzava molto soprattutto con le mamme dei coetanei dei suoi figli, che accompagnava sempre. Era attiva anche in parrocchia, dove da circa un anno faceva l’aiuto catechista. Questa perdita improvvisa ha scosso tutta la comunità: in molti sono venuti a chiedermi informazioni e sono passati dalla sua abitazione a porgere le condoglianze alla famiglia, a cui siamo tutti molto vicini in questi momenti difficili».
Silvana lascia nel dolore, oltre al marito Ferdinando Pietro Bettoni e ai figli, la madre settantanovenne Nunzia, la sorella di 50 anni Giuliana e i parenti tutti. I funerali saranno celebrati mercoledì 30 ottobre alle 9 nella parrocchia del Tempio Votivo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA