Cronaca / Bergamo Città
Martedì 28 Febbraio 2017
Starbucks annuncia 350 assunzioni
Tanta Bergamo al «lancio» milanese
In perfetto stile anti-Trump, Starbucks assume a Milano e specifica che le porte sono aperte anche a migranti e milanesi in difficoltà. Alla presentazione oltre ad Antonio Percassi, anche il ministro Maurizio Martina e Chicco Cerea.
Il fondatore del marchio di caffetterie Howard Schultz presenta il progetto di piazza Cordusio e dice: «Sarà la prima apertura in Italia, ma non vogliamo insegnarvi a fare il caffè». Accordo con Princi per la panetteria, apertura a fine 2018.Ora il nome di Starbucks, il colosso delle caffetterie Usa che sbarca in Italia, si vede bene sul palazzo dell’ex poste di viale Cordusio. Potrebbe aprire già verrà la fine del 2018. Sarà, quella di Milano, la prima «Reserve roastery», una caffetteria con torrefazione, della società nell’area di Europa, Medio Oriente e Africa.
Il nuovo megastore - preceduto dalle polemiche sull’aiuola sponsorizzata con le palme e i banani in piazza Duomo - Sarà grande circa 2.400 metri e darà «opportunità di lavoro a circa 350 persone»: l’annuncio arriva dal presidente e fondatore del gruppo Starbucks Howard Schultz, che ha presentato il progetto con il sindaco Beppe Sala, il ministro bergamasco Maurizio Martina, Antonio Percassi (licenziatario e partner di Starbucks nell’operazione), Angelo Moratti e lo chef Enrico Cerea. E forse per meglio inserirsi nello stile milanese, Starbucks ha stretto la collaborazione con la storica panetteria milanese Princi, che fornirà tutti i prodotti da forno.
Il fondatore del gruppo Starbucks, a Palazzo Marino, ha voluto ricordare l’annuncio fatto un mese fa, per rispondere alla politica anti-immigrati del presidente Usa Donald Trump: l’assunzione, nei prossimi cinque anni, di 10mila rifugiati nei suoi locali presenti in tutto il mondo: una opportunità che potrebbe riguardare anche l’Italia. Ma il sindaco Sala ha rilanciato: «Ho strappato la promessa di creare occupazione a Milano non solo per i migranti, ma anche per i milanesi in difficoltà».
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