Stadio, campo rizollato in fretta e furia
Look nuovo per il match decisivo - Video

Il prato del Comunale rizollato in fretta e furia per l’incontro di domenica. Decisivo il parere dell’agronomo della Lega.

Rizollati e rilanciati? «Adesso il campo è perfetto», sorride il direttore operativo dell’Atalanta Roberto Spagnolo con la speranza che l’aria nuova cominci a frusciare dall’erba. Se il via-vai febbrile dei mezzi che da lunedì fanno la spola dal campo del Comunale a piazzale Goisis sia la metafora di un’imminente rimessa a nuovo della classifica e dell’umore, lo sapremo solo col senno di poi, domenica, nel post-gara col Bologna. Per ora, in attesa della scintilla in campo, domenica ci sarà la scintilla del campo, un prato nuovo di zecca senza più la minaccia di zolle fantasma, improvvise buche da motocross e occhiatacce dei giocatori indispettiti dal rimbalzo…a zolla. Il restyling del campo è totale, tre anni dopo l’ultimo: 7300 metri quadri di rizollatura con più di 700 zolle d’erba coltivata su sabbia e fatta arrivare da Verona. Un forcing contro i tempi ristretti destinato a chiudersi entro venerdì.

Il campo migliore nella domenica cruciale ma in questa repentina decisione c’è stato anche lo zampino della Lega calcio. «La decisione è stata presa dopo un sopralluogo con gli agronomi della Lega», spiega Spagnolo e in effetti il dado andava tratto necessariamente. Una recente normativa della Lega di serie A impone ai club di effettuare i lavori nel caso di situazioni potenzialmente o realmente rischiose per l’incolumità dei giocatori e in caso di «rifiuto» da parte dei club la Lega può procedere d’ufficio ai lavori addebitando i costi delle operazioni sul conto-campionato delle società.

Ma al di là dei diktat degli agronomi, che il campo andasse rifatto era evidente da tempo, confermato dai mormorii dei giocatori e dal mulinare di rastrelli dei giardinieri pre, post e all’intervallo della partita. Rimossi le vecchie zolle e uno strato di terra di 3-4 centimetri, concimato il fondo, adesso l’Atalanta è come il tennista che serve con le palline nuove. Non un asso certo, ma un discreto jolly.

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