Cronaca / Bergamo Città
Sabato 02 Maggio 2020
Chi andare a trovare e come spostarsi
Dpcm, ecco svelati (quasi) tutti i dubbi
Ecco, nel dettaglio, l’elenco di chi si potrà incontrare a partire da lunedi 4 maggio e come. Le risposte dell’ultimo Dpcm.
Lunedì 4 maggio tornano al lavoro 4,4 milioni di persone. E scatta la possibilità di far visita a coniugi, conviventi, partner delle unioni civili, parenti fino al sesto grado, affini fino al quarto grado come i cugini del coniuge. E a persone «legate da uno stabile legame affettivo», come i fidanzati ma non, precisano fonti di governo, gli amici. Il governo dissipa con una Faq, ossia una risposta a domande frequenti, il dubbio insinuato dal nuovo dpcm per la «fase 2».
Via libera anche all’attività motoria non solo nei pressi della propria abitazione e nei parchi ma resta chiaro che non si può uscire dalla propria regione, se non - una volta sola - per tornare nella propria residenza o domicilio, se per il lockdown si era rimasti bloccati altrove. Resta, invece, un margine di incertezza sul divieto a raggiungere le seconde case.
In serata su questi due punti sono arrivati dei chiarimenti da fonti di governo: «I motivi che rendono legittimi gli spostamenti, secondo le previsioni del dpcm, restano quelli del lavoro, della salute e della necessità. Spostarsi alla seconda casa non è una necessità. In riferimento alle attività sportive e motorie, lo spostamento consentito è quello strettamente necessario a effettuare le attività stesse, con la conseguenza che una volta che queste sono concluse è obbligatorio fare immediato ritorno a casa».
In sintesi sui quesiti più gettonati: si può fare la spesa alimentare e recarsi nelle altre attività commerciali aperte senza limiti territoriali se non quello regionale; si può fare visita a persone con le quali si ha un legame affettivo stabile (fidanzati/e), si può fare attività sportiva / motoria senza limiti territoriali (se non quelli regionali) e con i familiari conviventi.
È uno «stress test» per la fase 2, quello che inizia il 4 maggio. Dai dati sul contagio che si raccoglieranno a partire dalla prossima settimana si capirà se dal 18 maggio si potrà riaprire di più in alcune Regioni e se al contrario in singole aree del Paese dovrà tornare il lockdown. Il premier Giuseppe Conte, rispondendo via Facebook alle lettere di un’estestista, un barbiere e una ristoratrice, si dice «sicuro» che nelle zone a basso contagio le riaperture arriveranno «prima del previsto». E intanto assicura che il governo sarà «intransigente per chi riparte sul rispetto di «rigidi protocolli di sicurezza».
Lunedì ripartono la manifattura, le costruzioni, il commercio all’ingrosso legato ai settori in attività, che vanno da tessile e moda, ad automotive e fabbricazione di mobili. Secondo i consulenti del lavoro torneranno in ufficio o in azienda 4,4 milioni di persone, mentre altri 2,7 milioni resteranno a casa.
Il doppio «paradosso», sottolineano, è che si tratterà soprattutto di over 50 e che la ripresa riguarderà in prevalenza le Regioni del Nord, più colpite dal virus (2,8 mln di lavoratori contro i 812mila al Centro e 822mila al Sud). Per il lavoro sono raccomandati orari differenziati e, ove possibile, smart working, ma impensierisce la tenuta dei trasporti, tra ingressi contingentati su bus e metro e rischio di lunghe code di auto. Anche per questo arriva un’ordinanza del Mise per riaprire i negozi bici e monopattini, per l’acquisto dei quali dovrebbe arrivare un incentivo nel prossimo decreto economico.
Diventano più facili gli spostamenti nella Regione. E sembra allentarsi - ma si attendono indicazioni dal Viminale - gli obblighi di autocertificazione: per chi va al lavoro sarà sufficiente esibire un tesserino. Ripartono anche esami universitari e lauree in presenza, purché si possano tenere le distanze, sono possibili attività di restauro e laboratori e tirocini universitari. Riaprono i concessionari d’auto. Il dpcm firmato domenica scorsa dal premier Conte prevede comunque mascherine per tutti, sia nei luoghi accessibili al pubblico, sia sui mezzi di trasporto. Si possono usare anche mascherine autoprodotte ma sono esentati i bambini sotto i sei anni.
I bambini possono godere della riapertura dei parchi e delle ville, dove però restano chiuse le aree giochi. Resta comunque il divieto di assembramento, non solo nei luoghi pubblici ma anche in quelli privati. Ma si può tornare a fare sport e correre anche lontano da casa, ma sempre da soli e tenendo dagli altri una distanza di due metri: ci si può muovere anche in auto o bus per andare a correre. Si possono fare passeggiate, anche con i bambini, a un metro di distanza da altri. Ripartono gli allenamenti individuali degli atleti. Ancora niente messe: si studia la possibilità di permetterle dall’11 maggio, magari all’aperto. Si possono però celebrare i funerali, con un massimo di 15 persone e obbligo di mascherina, e si può andare nei cimiteri. Restano chiuse anche le scuole, ma riaprono i centri diurni per i disabili e si valuta di permettere da fine mese o a giugno l’apertura di asili nido e centri estivi. Fino al 18 maggio serrande abbassate anche per i negozi al dettaglio, parrucchieri e barbieri, ristoranti e bar.
La novità è che dal 4 maggio è permessa non solo la consegna di cibo a domicilio ma anche il take away.
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