Sopralluogo per l’ospedale in Fiera
Antinfluenzale, ecco le priorità

In tempi rapidi era stato costruito, e in tempi rapidi è pronto a rientrare in funzione. I tecnici dell’ospedale Papa Giovanni sono tornati all’ospedale da campo della Fiera – formalmente, il «presidio medico avanzato» dell’Asst – per un sopralluogo che riporta metaforicamente indietro ai mesi più duri dell’emergenza: riattivare i posti letto per affrontare la nuova ondata di contagi. E sempre in Fiera le vaccinazioni: ecco tutte le info.

«Quest’oggi (venerdì 23 ottobre per chi legge, ndr), i nostri tecnici sono stati alla Fiera per il sopralluogo conseguente alla delibera regionale di giovedì – ha spiegato Maria Beatrice Stasi, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni -. Ci siamo attivati in poche ore per avviare la riconversione. Sempre oggi (ieri per chi legge, ndr), quindi, ha chiuso l’attività di follow up che era ospitata sempre alla Fiera, e le rimanenti attività, comunque residuali, sono spostate qui in ospedale».

«A Bergamo funzioneranno 4 moduli da 12 posti letto. Queste nuove disponibilità saranno occupate in base allo stato di saturazione dei reparti di terapia intensiva Covid degli ospedali», aveva spiegato Giulio Gallera, assessore al Welfare. La riattivazione di quei posti letto, in realtà, non è immediata, ma graduale (a seconda dell’andamento della pressione ospedaliera regionale), comunque in grado di essere approntata con tempi brevissimi. «In Fiera resteranno anche gli spazi per i tamponi e per le vaccinazioni della campagna antinfluenzale – ha aggiunto Stasi -, per cui abbiamo predisposto un’apposita area protetta e pulita».

E proprio sul tema influenza l’Ats Bergamo ha specificato l’ordine di priorità nella somministrazione dei vaccini antinfluenzali gratuiti, dopo una riunione con i responsabili dei Presst (presìdi socio sanitari territoriali) e in base agli accordi con i medici di medicina generale. Una scansione che privilegia i pazienti fragili e quelli con più di 65 anni, poi gli altri soggetti.

Nello specifico, nell’incontro con i Presst sono state indicate queste priorità di pazienti cui somministrare gratis i vaccini da novembre: pazienti appartenenti alle categorie a rischio (fragili o cronici con patologie); pazienti over 65 anni (tra cui gli ospiti di Rsa); operatori sanitari; bambini 6 mesi-6 anni; pazienti della classe di età 60-64 anni; altre categorie.

Nell’accordo siglato invece con i sindacati dei medici di medicina generale, il vaccino sarà effettuato secondo questa lista di priorità: assistiti di età superiore ai 65 anni, cioè nati nell’anno 1955 e precedenti; assistiti in assistenza domiciliare integrata (Adi) e programmata (Adp), anche di età inferiore a 65 anni; soggetti allettati e/o disabili, rientranti nelle categorie a rischio, con impossibilità a raggiungere le sedi ambulatoriali per la vaccinazione; gli assistiti di età inferiore a 65 anni affetti da patologie croniche e/o da malattie rare comprovate da relativa esenzione di patologia cronica/rara; gli assistiti di età 60-64 anni, se previsto dalle indicazioni regionali.

Pertanto la popolazione affetta da patologia cronica può rivolgersi indifferentemente sia al Presst sia al proprio medico. Per quanto riguarda la popolazione 60-64 anni, si offrirà la vaccinazione in coda alle altre categorie. Per la popolazione 2-5 anni si offrirà il vaccino spray, somministrato dai pediatri di famiglia disponibili a questo servizio. Tutte le altre categorie di bambini dovranno rivolgersi ai Presst. «È importante in questa fase con la campagna vaccinale e la situazione critica che sta investendo la Lombardia che i cittadini aiutino il lavoro degli operatori sanitari, medici di medicina generale e ospedali, attendendosi alle priorità indicate – precisa il direttore sanitario di Ats Bergamo, Carlo Alberto Tersalvi –. Il sistema sanitario regionale è impegnato a garantire che tutte le categorie a rischio possano ricevere gratuitamente l’offerta di vaccinazione».

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